Il via libera e’ stato dato per Crew Dragon: ora solo le condizioni atmosferiche potranno posticipare la partenza del nuovo vettore americano prodotto da Space X. Il meteo, alle 10.00 ora italiana, dava un 70% di condizioni favorevoli. Se queste dovessero verificarsi, alle 22.33 Crew Dragon scrivera’ una nuova pagina della storia dei voli spaziali: per la prima volta un vettore americano prodotto da una compagnia privata portera’ del personale a bordo della ISS.

Fase di rientro del Crew Dragon durante i test del vettore (Photo Credits: Nasa/Wikimedia)

L’era dello shuttle

Quando pensiamo al volo spaziale, la nostra mente pensa automaticamente al progetto Space Shuttle. Questo per due motivazioni principali:

Shuttle Atlantis al rientro dalla sua ultima missione, nel luglio del 2011 (Photo Credits: Nasa/Wikimedia)
  1. In quanto occidentali siamo portati a pensare alla NASA come principale attore della corsa allo spazio
  2. In pieno stile americano, la NASA e’ particolarmente capace nel marketing del proprio brand. Basti pensare a quanti europei vanno in giro con la maglietta NASA: qualcuno di voi ha mai visto un americano con la t-shirt dell’ESA (European Space Agency)?

Eppure l’ultimo volo del progetto Shuttle risale a quasi 9 anni fa: il 21/07/2011, con l’atterraggio dello Shuttle Atlantis si chiuse ufficialmente questo progetto. Agli americani, come agli europei, rimaneva solo il vettore russo Союз (Sojuz, o Soyuz secondo la traslitterazione anglosassone).

La Sojuz: il gioiello sovietico

Che i sovietici prima, ed i russi poi, siano stati maestri per quanto riguarda la corsa allo spazio e’ cosa piu’ che nota. Il primo uomo nello spazio, le prime foto della faccia nascosta della luna, le prime sonde sul nostro satellite: questi sono solo alcuni dei primati che la russia vanta quando si parla di esplorazione spaziale. Un altro primato e’ quello della missione Sojuz, che da oltre 40 anni fa da spola tra “le stelle” ed il nostro pianeta. Indubbiamente il primo competitor di Crew Dragon, che dovra’ dimostrare di essere altrettanto affidabile e meno costoso.

La Sojuz 19 vista dall’Apollo CM (Photo Credits: Wikimedia)

Gia’ oggi, mentre aspettiamo il definitivo “Go” alla missione, determinato esclusivamente dalle condizioni atmosferiche, e’ curioso notare come il vettore russo in passato sia partito da (e rientrato presso) la steppa Kazaka con condizioni meteo che definiremmo proibitive (tempeste di neve).

Crew Dragon: sintonizziamoci alle 22.33

Pochi minuti prima delle 22.33 verra’ dato il via definitivo per la missione. Qualora le condizioni meteo non fossero delle migliori, il volo verra’ rimandato, verosimilmente al weekend.

Dopo 19 ore circa di viaggio, Douglas Hurley e Robert Behnken arriveranno sulla ISS; la durata della loro missione e’ ancora da decidersi.

In ogni caso, sara’ splendido vedere in opera un nuovo attore dei voli spaziali. Inutile dire che dall’avvento di Space X e Musk, sembra di essere tornati ai tempi della corsa allo spazio, lasciando tutti nell’attesa di poter “arrivare laddove nessun uomo e’ mai giunto prima”.