Dopo la votazione di ieri a favore della realizzazione della Tav, la crisi di Governo è più seria che mai. Ma per ora le elezioni anticipate, volute da Salvini, non ci saranno
La crisi di Governo pare ingestibile. La votazione sulla realizzazione della Tav, risoltasi con il sì, ha definitivamente distrutto il legame tra i due partiti al governo. La Lega ha ottenuto una nuova vittoria, e non ha più intenzione di scontrarsi con i 5 Stelle. La dichiarazione di Massimiliano Romeo, capogruppo leghista al Senato è esplicita:
“Se fate parte del Governo e il presidente del Consiglio ha detto che l’opera va fatta dovete essere a favore della Tav, anche per una questione di credibilità complessiva per l’esecutivo.”
Lo stesso Salvini pare aver dato un ultimatum al premier Giuseppe Conte: o si attua un rimpasto di governo o si va al voto. Soluzione che il Carroccio ha auspicato in una nota rilasciata poco fa. Al Ministro dell’Interno premerebbe in particolare la rimozione di Tria, Trenta e Toninelli, tutti colpevoli di essere contrari alle sue posizioni nelle varie questioni. In realtà il momento non sembra il più opportuno: la scadenza per la presentazione della legge di stabilità all’UE è fissata al 15 ottobre. Due mesi sono decisamente pochi per organizzare nuove elezioni e un nuovo accordo di governo con un parlamento sicuramente diverso da quello attuale.
C’è inoltre in sospeso la nomina del commissario europeo: Salvini ha già in mente un nome (Gian Marco Centinaio) e abbandonare la posizione di vice premier non sarebbe opportuna per supportarlo al meglio.
I 5 Stelle ed il Pd
Sull’altra sponda i 5 Stelle devono affrontare diverse questioni spinose: uno dei loro cavalli di battaglia storici, il movimento No Tav, ha fallito. E come se non bastasse, il loro alleato governativo minaccia di rompere il patto e di tornare al voto. Il vice premier Di Maio sa però che questa sarebbe la scelta peggiore per il M5S, che certo non arriverebbe al 32% di voti del 2018. Per questo oggi ha incontrato i vertici del movimento delle due camere, con l’idea di avviare il rimpasto voluto dalla Lega.
Le alternative (?)
E nemmeno le proposte alternative sono prive di dubbi. La possibilità di rompere con la Lega e avviare un governo tecnico è già stata definita “folle” e un’alleanza con il Pd pare impossibile. Quest’ultimo sta assistendo ad un feroce scontro interno tra Renzi, assolutamente contrario, e Franceschini, promotore dell’alleanza Pd-M5S. Ma allo stesso tempo ha presentato una mozione di sfiducia contro Salvini per il Russiagate, precludendosi così ogni altra possibilità di formare un’alleanza in grado di governare. Insomma, ognuno per sé.