Proprio così: Cristiano Ronaldo è ufficialmente un giocatore della Juventus. Un’operazione da 225 milioni complessivi (105 di cartellino e 30 a stagione per l’asso portoghese), avviata già prima dell’inizio dei mondiali e conclusasi nei migliori dei modi per il club bianconero. Si tratta del più grande acquisto degli anni “duemila”, nonché della più complessa e inaspettata operazione di mercato e di questo bisogna ringraziare lo splendido lavoro di Giuseppe Marotta. Riuscire a strappare un campione come CR7 dalle mani del Real Madrid e al tempo stesso allontanare la corte asfissiante del Manchester United non è stata cosa facile.

Nacque tutto quella notte? (Foto dal web)

Ecco il comunicato stampa dei campioni d’Europa spagnoliLEGGI IL COMUNICATO

Ecco il comunicato d’addio di Cristiano Ronaldo al Real Madrid: LEGGI IL COMUNICATO

Ecco il comunicato ufficiale della Juventus: LEGGI IL COMUNICATO

Quel “CR7” dal fatturato di oltre 200 milioni di euro all’anno

Cristiano Ronaldo non è semplicemente un giocatore. Il suo nome ad oggi è un brand internazionale, il suo volto corrisponde a quello del terzo calciatore più pagato al mondo (secondo quanto affermato da Forbes), con un fatturato annuo di oltre 200 milioni di euro tra ingaggio, sponsor e investimenti personali. In questo modo la Juventus non ha solamente comprato un grande attaccante, bensì ha investito nella sua stessa immagine e nella risonanza che porterà al marchio Juve.

I bianconeri ci provarono ai tempi dello Sporting

Ronaldo – Juventus è un binomio tentato già nel lontano 2002, quando Luciano Moggi, ammaliato dalle giocate del baby talento dello Sporting Lisbona, tentò in ogni modo di portarlo a Torino (prima del suo approdo alla corte di Sir Alex Ferguson). Purtroppo l’offerta di 2,5 milioni iniziali, aumentati poi a 5 milioni, più il cartellino del cileno Marcelo Salas non furono abbastanza, visto il mancato accordo tra il Matador juventino e lo Sporting. Così il giovane portoghese, nonostante le visite mediche già effettuate, fece il suo ritorno in Portogallo per poi trasferirsi in quel di Manchester, dove il piccolo Ronaldo ha dato vita all’impero di CR7.

CR7 ai tempi dello Sporting Lisbona (Foto dal web)

Dall’ascesa al Real fino alla crisi con Perez

Dopo 292 presenze, 118 gol, tre campionati inglesi e la coppa dalle grandi orecchie ottenuta nella stagione 2007-2008 , CR7  viene venduto l’11 giugno 2009 dal Manchester United al Real Madrid per 94 milioni di euro, siglando l’inizio di una nuova era madrilena. Da quel giorno, con la maglia delle merengues il fantasista portoghese si è consacrato: pioggia di gol, giocate di gran classe e diversi trofei vinti sia a livello personale che collettivo, (5 palloni d’oro e 5 Champions League) entrando di diritto nella storia del Real. Osannato da chiunque, applaudito anche dagli stessi tifosi juventini dopo l’eurogol di rovesciata rifilato a Buffon in Champions League, CR7 ha vissuto gli anni d’oro della propria carriera proprio nella capitale spagnola. Eppure, le vicende dell’ultima stagione hanno spinto lo stesso giocatore a meditare di andar via dal club più importante del calcio mondiale. Una crisi iniziata prima del termine del campionato, con Perez che avrebbe deciso di aprire le porte ad un possibile trasferimento del 33enne a prezzi più accessibili rispetto alla clausola da 1 miliardo di euro prevista da contratto. A ciò si sono anche susseguite le avance nei confronti di Neymar (chiaro segnale di un’ipotetica frattura definitiva) e le prime richieste di informazioni inviate a Mendes sull’assistito. Infine i problemi di Ronaldo con il fisco spagnolo:14,7 milioni di euro evasi al fisco di cui lo stesso CR7 dichiarò di non sapere nulla, mentre il club di Florentino Perez si è disinteressato notevolmente dell’accaduto. Questa sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con il giocatore portoghese che a quel punto ha iniziato a guardarsi intorno, incaricando Mendes di prende in considerazione tutte le valide alternative.

Ronaldo alza la Champions League (foto dal web)

Testa a testa tra Juventus e United

Paradossalmente le sole società gradite a CR7 e pronte a investire la modica cifra di 105 milioni sembrerebbero essere state le medesime che lo avevano conteso nei primi anni duemila. A vincere è stata, però, la Juventus di un Andrea Agnelli mai così coinvolto come in questa vicenda (addirittura 28 sembrerebbero essere state le telefonate al portoghese). Un testa a testa con il Manchester United (ad oggi ancora vedovo dell’ultimo grande numero 7 che ha guidato i Red Devils alla vittoria) avviatosi già prima del Mondiale e finalmente giunto al proprio epilogo nel migliore dei modi per l’intera Serie A. Insomma, un’operazione tanto calcistica quanto di marketing sostenuta molto dagli Elkann, pronti a contribuire al lauto ingaggio di CR7 pur di renderlo il principale testimonial di FCA. Con l’arrivo di Ronaldo, la Juventus può finalmente sognare di vincere la tanto attesa Champions League e la Fiat può ampliare sempre più i propri orizzonti grazie ad una vera e propria macchina da soldi.

FRANCESCO FIORAVANTI

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