Cristina D’Avena, regina incontrastata dell’infanzia di un’intera nazione, spegne oggi sessanta candeline. Con la sua voce cristallina ha rallegrato colazioni e merende di generazioni di bambini italiani, che correvano a piazzarsi davanti alla TV, in attesa di ascoltarla, prima di godersi una puntata (allora si chiamavano così) dei loro cartoni animati preferiti. L’attività della cantante bolognese inizia presto, prestissimo. A soli tre anni partecipa allo Zecchino d’oro con Il valzer del moscerino, classificandosi terza, per poi entrare nel Piccolo Coro dell’Antoniano. Nel 1981, l’autrice Alessandra Valeri Manera sta cercando una voce giovane per una sigla e l’Antoniano le propone Cristina, che incide così Bambino Pinocchio.
Da quel momento, il sodalizio tra l’interprete e il mondo dell’animazione prende il via, per non interrompersi mai più. Tra incursioni televisive e orde di fan che invadono ogni anno i suoi concerti, che spesso tiene insieme ai Gem Boy, altro baluardo di un tempo che fu, la sua stella brilla più che mai. I bimbi di allora sono ormai diventati adulti, ma non hanno la minima intenzione di staccarsi dalla colonna sonora dei momenti più belli e, anzi, insegnano queste canzoni anche ai loro figli. Un ricambio generazionale che cementa il successo di questa artista dal sorriso gentile e dal timbro inconfondibile, e che le consente di attraversare con disinvoltura i decenni, riuscendo sempre a toccare le corde giuste di cuori un po’ ammaccati dalla vita, che si rifugiano, almeno per un po’, nella nostalgia.
Per celebrare il suo compleanno, ripercorriamo insieme la sua carriera attraverso dieci indimenticabili sigle, in ordine assolutamente casuale. Sì, lo sappiamo, selezionarne solo una decina è una cattiveria.
Cristina D’Avena, tra campi sportivi e grandi amori
- 1. KISS ME LICIA. «Un giorno di pioggia Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso». Bisogna ringraziare il maltempo per una love story che ha fatto impazzire tutti negli anni Ottanta e oltre, quella tra la dolce Licia, con la sua coda di cavallo svolazzante, e Mirko, frontman dei leggendari Bee Hive. Arrivata in Italia nel 1985, ebbe un riscontro strepitoso, molto più che in patria. Sospettiamo che l’intramontabile ritornello eseguito da Cristina ci abbia messo lo zampino, accanto a quello del polemico gattone Giuliano.
- 2. CHE CAMPIONI HOLLY E BENJI!. D’accordo, oggi ha ripreso il suo nome originale, Capitan Tsubasa, ma chiunque sia stato presente tra gli ’80 e i ’90 li chiamerà sempre e solo Holly e Benji. La scalata verso i Mondiali dei due calciatori giapponesi, del saggio Roberto Sedinho, dei gemelli Derrick e del cattivo, ma non troppo Mark Lenders è stata resa immortale dal coro «Che campioni Holly e Benji/ Questa coppia eccezionale/ Guiderà la nazionale!», opera del duo Cristina D’Avena e Marco Destro.
- 3. MILA E SHIRO- DUE CUORI NELLA PALLAVOLO. C’è chi ricorda a menadito la formazione della Nazionale del 2006, e chi quella delle Seven Fighters. La pasticciona, ma talentuosa Mila Hazuki, le sue amiche-nemiche per eccellenza, la turchina Nami Hayase e la fortissima Kaori Takigawa, la povera Yoghina e, naturalmente, il grande amore della protagonista, il pallavolista Shiro, sono incisi a fuoco nella mente di chi ha passato i pomeriggi in compagnia loro e dei solfeggi di Cristina. «Guarda guarda in campo c’è una nuova giocatrice…».
- 4. È QUASI MAGIA, JOHNNY! A distanza di anni sentite ancora risuonare quel melodioso «Ooooooooh, è quasi magia!»? Siete in buona compagnia. Le (dis)avventure di Johnny, dotato di poteri paranormali e conteso tra l’energica e petulante Tinetta e l’affascinante sassofonista Sabrina, hanno incantato milioni di ragazzi, divertiti da quel buffo quindicenne dalle doti sovrannaturali e ammaliato dall’irresistibile giro di sax nell’opening theme.
Dalla cima dell’Olimpo a Puffilandia
- 5. POLLON. C’era una volta…Pollon, e per fortuna. La piccola combinaguai e il suo fedele scudiero Eros ci hanno permesso di viaggiare attraverso la mitologia greca con leggerezza e originalità, accumulando insieme alla bambina le monete d’oro necessarie per trasformarla, finalmente, in una dea a tutti gli effetti. Il jingle iniziale è tra i più apprezzati di sempre da grandi e piccini, semplice e breve, ma che rimane in testa e non va più via.
- 6. I PUFFI. Saranno pure alti «due mele, poco più», ma i piccoli esserini blu, nati dalla fantasia del fumettista belga Peyo, sono dei giganti dell’animazione internazionale. Il franchise è stato fruttuoso e longevo, e Cristina D’Avena ha registrato ben undici versioni della sigla delle scorribande di Puffetta, Gargamella & Co., divise in più stagioni, firmate da Hanna & Barbera. Tra le varie, ricordiamo le storiche Noi Puffi siam così e Puffa un po’ di arcobaleno.
Cristina D’avena tra guerriere, maghe ed eroine
- 7. OCCHI DI GATTO. Forse la più famosa in assoluto. Le «tre sorelle furbissime» Sheila, Kelly e Tati, bariste di giorno, ladre (ma per una buona causa) di notte, e inseguite dall’investigatore Matthew, inconsapevole fidanzato di Sheila, hanno lasciato il segno in tutti noi. Bellissime e scaltre, formano un trio compatto che vanta una dei brani d’apertura più iconici di sempre. Una sana dose di equivoci, le tutine d’ordinanza e voilà, «un altro colpo è stato fatto!».
- 8. L’INCANTEVOLE CREAMY. Tra le varie maghette dei cartoni animati, probabilmente la teen idol Creamy è la più celebre. Il medaglione magico ricevuto da un folletto, che trasforma la piccola Yu in una splendida popstar, i gattini Posi e Nega (alzi la mano chi ha capito solo da grande che Posi stesse per Positivo e Nega per Negativo, rispecchiando le personalità dei micini) e quel «Pari-pam-pum» ripetuto, un vero tormentone. Ah, che malinconia!
- 9. UNA SPADA PER LADY OSCAR. Diciamocelo, se ricordiamo ancora qualcosa della Rivoluzione Francese, non è grazie ai libri di testo. Oscar François de Jarjayes, la Rosa di Versailles, ha insegnato ai bambini dell’epoca il coraggio, la determinazione, e anche qualche nozione di storia, che non guasta. Una spada per Lady Oscar è in realtà la seconda canzone della serie, successiva alla versione de I Cavalieri del Re. Noi, però, preferiamo che a cantarci la vicenda di Madamigella Oscar sia proprio Cristina, e sfidiamo chiunque a non gasarsi con quel rullo di tamburi e quel «Guarda il lampo che è laggiù, attraversa il cielo blu! ».
- 10.SAILOR MOON. Ultima, ma di certo non per importanza, è lei, la combattente che veste alla marinara. Cristina D’Avena ha accompagnato le gesta delle guerriere Sailor per anni, eseguendo tutte le sigle, dalla primissima a Petali di Stelle per Sailor Moon. L’eterna diatriba su quale sia la migliore non si è mai spenta; c’è chi predilige La Luna Splende, chi Il Mistero dei Sogni. Ognuno ha i suoi gusti, ma la verità è che basta un «Raggio di Luna che rendi la notte romantica» per far venire i brividi.
Bonus Track
#11. TUTTE. Diciamocelo, ridurre a una top ten quarant’anni di capolavori del genere è crudele e impossibile, quasi come scegliere tra mamma e papà. Ti voglio bene Denver, All’Arrembaggio, Rossana (con il suo tenebroso Heric, il primo malessere delle nostre vite sentimentali), Piccoli Problemi di Cuore, Topo Gigio, Robin Hood, Prince Valiant, Batman, Memole, Alvin Superstar; e la lista potrebbe proseguire all’infinito. Ognuno di noi ha la sua preferenza, che associa a un ricordo particolare, a una sensazione, a un’emozione legata a una fase della vita che ormai è passata, ma che Cristina D’Avena ci aiuta a non dimenticare, per restare tutti, almeno un pochino, almeno in parte, quei bambini che guardavano sognanti i cartoni animati e cantavano le sue sigle.
Federica Checchia
Seguici su Google News