Tragedia al Pigneto, donna di 64 anni appicca il fuoco e si lancia dal sesto piano

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Di Redazione Metropolitan

Tragedia al Pigneto, tempestivo l’intervento dei vigili del fuoco, ma c’è una vittima

E’ poco più dell’una di notte quando in una palazzina di sette piani in via L’aquila (quartiere Pigneto) scoppia un incendio. I residenti dello stabile hanno immediatamente chiamato i vigili del fuoco che, insieme alla polizia, sono giunti sul posto in pochi minuti .

Tragedia al Pigneto
I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente – Photo Credit: Il caffè

Le forze dell’ordine, per liberare il campo all’azione dei vigili del fuoco, hanno subito evacuato l’edificio. In seguito al loro intervento è intervenuta l’autobotte dei pompieri che ha provveduto a spegnere le fiamme e ad evitare che si propagassero nei palazzi vicini.

Domato l’incendio i residenti sono rientrati nelle rispettive abitazioni. Il peggio sembrava passato, ma così non stavano le cose. Nel cortile interno del palazzo infatti le forze dell’ordine hanno fatto una macabra scoperta. Il corpo di una donna languiva per terra privo di vita.

Immediati i tentativi di ricostruire la tragedia. Secondo gli inquirenti l’ipotesi più probabile è che il fuoco sia stato applicato proprio dall’unica vittima dell’incendio. La donna aveva 64 anni e viveva sola nel suo appartamento al sesto piano.

Tragedia al Pigneto
L’incendio è scoppiato in via L’aquila nel quartiere Pigneto – Photo Credit: Culture Trip

Per quanto al momento al momento risulti difficile intuire quali siano le motivazioni dietro un gesto così folle, un elemento sembra avvalorare la ricostruzione delle forze dell’ordine. La porta del suo appartamento infatti era bloccata con una sedia e chiusa dall’interno. Ci sarebbe dunque un impulso suicida all’origine della tragedia al Pigneto. L’idea è che la donna abbia appiccato il fuoco e che poi, per paura o per sua stessa volontà, si sia lanciata nel vuoto.

In ogni caso le indagini disposte dall’autorità giudiziaria cercheranno di fare luce nei prossimi giorni su quanto accaduto. La colpevolezza della donna infatti è ancora tutta da dimostrare.