E’ notizia recente: nell’ambito del progetto congiunto tra Sybilla Biotech ed INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) sono state selezionate 35 tra le 9000 molecole testate. Queste risulterebbero le direzioni piu’ promettenti in cui investigare per raggiungere quanto prima un farmaco per curare il SARS-CoV-2

Cosa significa questa scoperta?

Come sempre quando si presenta una nuova malattia, le case farmaceutiche si impegnano per trovare quanto prima una cura. In questo caso, vista la pandemia che sta scuotendo l’economia nostrana, l’italia ha deciso di muoversi investendo moltissime risorse ricercare una soluzione al problema.

Cosi’ l’INFN ha messo a disposizione i propri calcolatori, coi quali e’ stato possibile in breve tempo trovare tra le 9000 molecole (alcune gia’ in commercio, altre in fase di studio) le 35 che ora verranno ricercate piu’ nel dettaglio, permettendo quindi di risparmiare tempo ed investire meglio le gia’ poche risorse.

Farmaci come l’Avigan erano stati proposti come possibile cura: ora si potra’, speriamo, aumentare la potenza di fuoco contro il virus.

Come e’ stato possibile ridurre il campo cosi’ tanto

Nello studiare il comportamento del SARS-CoV-2, i ricercatori della Sibylla Biotech hanno scoperto alcuni comportamenti che gia’ vengono contrastati da alcune molecole conosciute.
Dopo aver trovato queste molecole, sono stati immessi i criteri di ricerca nei calcolatori dell’INFN per riuscire a risalire a quelle molecole che potessero avere un maggiore margine di somiglianza con il comportamento ricercato.

Donald Trump e l’idrossiclorochina

Una di queste molecole, curiosamente, e’ l’idrossiclorochina. Questa la molecola che Donald Trump aveva citato nella sua oramai tristemente famosa conferenza stampa settimanale sulla pandemia “Medici, prescrivetela: l’idrossiclorochina, cosa avete da perdere?”.

Tanto per cominciare, se un farmaco non e’ stato studiato a fondo per una malattia non si dovrebbe mai testare direttamente su una popolazione umana.

Trump in questo momento di gogna mediatica causata della sequela di decisioni sbagliate negli ultimi mesi ha bisogno di una risposta “semplice, veloce ed efficace”. Poco importa che sia anche sbagliata!

Quindi ben venga, nella sua ottica, proporre un farmaco che, come possiamo leggere qui (articolo purtroppo in inglese), sembra essere la causa di complicazioni cardiache anche gravi nei pazienti di Covid-19.

Articolo per “La Scienza Risponde