La nostra società assiste e partecipa ormai da anni all’uso indiscriminato del linguaggio dell’odio volta alla esibizione orgogliosa della cattiveria e al disprezzo nei confronti degli altri. Si vive in una realtà in cui è persa la distinzione tra conoscenza e ignoranza e, allo stesso modo, è persa la misura e il peso della parola e del gesto. Il risultato è l’accrescere di sentimenti come l’indifferenza; le parole perdono la loro importanza, sono scollegate dal concetto di responsabilità e si tingono di cinismo.
Che cos’è il Cyberbullismo?
Il termine bullismo deriva dall’inglese bullying, termine usato per indicare tutta quella serie di comportamenti caratterizzati da intenti violenti e persecutori tenuti da soggetti nei confronti di altri. Cyber indica la realtà virtuale in cui siamo immersi quotidianamente e che ha conosciuto maggiore sviluppo negli ultimi 20 anni.
Il cyberbullo sfoga la sua rabbia e il bisogno di dominio sugli altri attraverso piattaforme digitali. I ricercatori hanno iniziato a interrogarsi sulle motivazioni che sostengono determinati atteggiamenti discriminatori. Si è scoperto che l’anonimato e l’effetto di disinibizione giocano un ruolo molto importante. La non identificabilità, infatti, contribuisce in modo significativo alla disinibizione tossica: le informazioni più personali come la professione, il genere o l’etnia possono rimanere oscurati.
Il ruolo dei Social Network
Il web ha connesso in modo telematico tutto il mondo. Le informazioni sono alla portata di tutti e velocemente raggiungono chiunque ovunque si trovi. Ora possiamo chattare online con una persona della Cina o dell’America e conoscere nuove abitudini o punti di vista. I social network hanno arricchito significativamente la nostra esistenza… ma non sono una realtà perfetta! Infatti è bene conoscerne i rischi, per capire come evitarli e sfruttare così il positivo della digitalizzazione.
I social network si impegnano a migliorare le app con aggiornamenti che tutelino tutti limitando la spazio di azione dei bulli. Per esempio, Instagram ha sviluppato una Intelligenza Artificiale per rilevare atteggiamenti di cyberbullismo e chiedere all’autore se è davvero sicuro di voler pubblicare il commento così come è scritto. Questo si potrebbe definire come un “incentivo a riflettere” su quello che si sta facendo. Un’altro sistema di difesa presente in Instagram si chiama Restrict. Questa funzione offre la possibilità all’utente che si sente leso di limitare la visibilità dei commenti in questione e di aumentare le restrizioni nei confronti del bullo. In questo modo si permette alla vittima di cyberbullismo di privare almeno in parte il bullo di un pubblico che lo osserva e da cui si potrebbe sentire incentivato.
I Social Network non vanno evitati, vanno evitati i bulli e gli atteggiamenti violenti.
Benedetta Casarini
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