Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Prendiamo il nostro aereo e rientriamo nel nostro paese per parlarvi di una delle più importanti scrittrici e drammaturghe italiane. Abbiamo dedicato questa puntata ad una donna capace, attraverso le sue opere, di raccontare pienamente le contraddizioni e i mutamenti del suo tempo. Stiamo per parlarvi di femminismo, di scrittura e viaggio psicologico. Stiamo per parlarvi di Dacia Maraini.
Dacia Marini, il viaggio e la scrittura
Scrittura e viaggio sono due elementi correlati nell’opera di Dacia Maraini. La scrittura infatti è il viaggio che si fa con la propria mente attraverso il filo tracciato dall’immaginazione. Un viaggio che la scrittrice fiorentina fa fare anche al lettore cercando di stimolarne percezioni ed emozioni per svegliarne le coscienze assopite attraverso la riflessione. Sulla base di questo assioma la Marini crea uno stile narrativo all’apparenza leggero mai in realtà molto suggestivo e segnato da un precisissimo lavoro sulla lingua e sulla narrazione.
Elementi questi che si fondono ad una matrice fortemente autobiografica e che ritroviamo si nel primo romanzo “La vacanza” dove la scrittrice fiorentina rievoca la sua infanzia segnata dalla guerra e dal fascismo. Un momento difficile segnato da un grave avvenimento per la Maraini come l’internamento in un campo di concentramento giapponese che segnerà per sempre la sua vita. Un ‘altra particolarità di questo romanzo è che la prefazione venne scritta da Alberto Moravia, suo grande amore e compagno di vita dal 1962 al 1978.
Il femminismo, La lunga vita di Marianna Ucrìa e il teatro
Un elemento fondamentale che caratterizza l’opera di Dacia Maraini è senza dubbio il femminismo. Se alcuni critici hanno definito la sua scrittura femminista , a scrittrice fiorentina non s’identificò mai con l’ideologia del movimento dell’emancipazione femminile pur sposandone ampiamente la causa. La donna raccontata dalla Maraini è infatti una ribelle che non vuole sottostare alla condizione di inferiorità in cui è tradizionalmente posta dall’uomo. Un esempio di questo è senza dubbio il famoso romanzo “La lunga vita di Mariannna Ucria” dove, basandosi sulla storia di una sua antenata siciliana, la Maraini ci regala una protagonista molto forte. Una donna che ritrova la sua identità e la sua libertà nella Sicilia patriarcale del 700′ attraverso la scrittura.
La donna trova inoltre un ruolo di primo piano anche nel teatro di Dacia Maraini. Nel 1973 la scrittrice fiorentina fonda il Teatro della Maddalena, gestito da sole donne. Molti dei suoi drammi teatrali, come “Maria Stuarda “ e “Una donna perfetta”, vedono in primo piano personaggi femminili. Donne di cui vengono raccontate passioni ed emozioni che spesso si scontrano con la dura e cruda realtà.