Una serie di sfortunati eventi questa Dakar 2022 per Danilo Petrucci, alla sua prima esperienza nella sfrenata corsa del deserto. Sicuramente affascinante l’idea di vivere le follie del rally più famoso al mondo, ma fin troppi gli intoppi di questa nuova avventura. Primo ostacolo per Petrucci già al suo arrivo in Arabia Saudita, con test positivo che rischiava di comprometterne la partenza. Scagionato poi da un esito negativo, l’ex MotoGP ha così avviato il suo percorso di saliscendi. Buona la prima tappa di Gedda, con ottimi ritmi nella seconda, poi drasticamente interrotti da un guasto alla sua KTM. Sventure che non terminano certo qui. Uno sfortunato Petrucci in questa Dakar, si accorge infatti di aver perso soldi, patente e telefono: “Sono rimasto senza niente, mi toccherà prendere la cittadinanza qui“.
Non iniziata nel migliore dei modi la prima avventura della Dakar. Un Petrucci non troppo fortunato: buona la partenza, poi l’imprevisto
Un primo Rally Dakar sfortunato per Petrucci, sicuramente non iniziato nel migliore dei modi. Salvato proprio a ridosso della partenza da un tampone negativo, comunque niente male era stato l’avvio della sua prima esperienza nel deserto. Tutto regolare nella tappa di Gedda, con la seconda a ritmi sostenuti nella top 5, con successivo imprevisto però al chilometro 115. Una speciale parte della Dakar, che da Ha’Il avrebbe portato ad Al Qaisumah, diventata poi per il ternano inaspettato luogo di battuta d’arresto.
“Fino a quel momento era bellissimo, era una speciale velocissima, avrò fatto 20-30 chilometri a gas aperto a 150 chilometri orari – racconta Petrucci a La Gazzetta dello Sport – Poi, nel cambiare serbatoio dal davanti a dietro non so cosa è successo, si è rotto un fusibile, come abbiamo scoperto quando siamo tornati al bivacco“.
Diversi i tentativi del pilota per uscirne, provando a smontare la moto e a travasare la benzina da un serbatoio all’altro. Un problema di poco conto, ma nulla da fare visto il poco tempo per imparare a lavorare sulla moto in caso di guasto. Unica speranza a quel punto per lui sarebbe stato l’aiuto di un pilota in arrivo per contattare la KTM, ma niente di tutto ciò fatto da Petrucci.
Una serie di sfortune che non termina qui per Petrucci, un pilota che non si dà però mai per vinto
Non termina qui la serie di sfortune. Raccontato infatti dallo stesso Petrucci il tragicomico scenario che ha seguito quell’incidente:
“Ho aperto la tasca del giubbetto – la scena spiegata da Petrucci, nell’atto in quel momento di chiamare Davide Cotimbo, suo meccanico KTM – dove dovevano esserci telefono, passaporto, patente, soldi e carta di credito e invece non c’era più nulla. Così adesso sono rimasto senza niente, mi toccherà prendere la cittadinanza qui“.
Un sogno che si spezza per Petrucci. Tanta però la voglia di vivere le sfide del Rally Dakar, spingendo così l’ex pilota MotoGP a resistere nonostante le difficoltà. Pesante la sanzione inflitta, costretto a ripartire con una penalità di 11 ore e 30 minuti.
“Non eravamo qui per i risultati, però ci eravamo gasati tutti, io soprattutto. Ci riproveremo”, commenta Petrucci.
Sicuramente non troppo alte le aspettative di adesso. Nonostante le poche ambizioni che può permettersi ora, Petrucci dimostra però di non darsi mai per vinto. Un pilota che non molla, come visto anche nella stessa tappa 4 di oggi, con il 22° tempo e un ritardo di 9 minuti. Non male considerando tutti gli ostacoli incontrati.
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Liliana Longoni
(credit-foto-Danilo Petrucci (pagina Twitter Dakar Rally)