Lockdown a due passi per la Romagna e Modena, ospedali al collasso e diminuzione delle dosi vaccinali. Basta davvero poco per passare dalla zona arancione scuro alla zona rossa, una sfumatura di colore che porterebbe alcune zone dell’Emilia Romagna verso il lockdown. Oggi diventa arancione scura la Romagna (tolta Forlì), lo stesso colore dovrebbe prenderlo ad ore Reggio Emilia. Il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, ha richiesto di far diventare la sua città zona rossa, in quanto il Rt1 cresce a vista d’occhio: ora è a 1.35. Anche Modena, insieme al capoluogo di regione potrebbe diventare zona rossa, anche se non è una richiesta espressa direttamente dal sindaco della città.
Ospedali al collasso e vaccini in forte diminuzione per gli over 80
Molti ospedali sono vicini al collasso, un problema non indifferente per il sindaco di Bologna, il quale ha affermato che nel territorio si sono registrati nelle ultime 24 ore 768 contagi e più di 800 ricoveri. Per questo motivo ha convocato la conferenza metropolitana per i primi cittadini. Con dati così alti il lockdown è certo. Importantissimo usare misure più restrittive cosi da poter passare una Pasqua serena aspettando l’arrivo dell’estate che con il caldo fiacca il virus. Le vaccinazioni stanno rallentando sempre di più, abbiamo pochi vaccini e vacciniamo comunque poco e male. Promesse su promesse sul tema vaccini, le quali la maggior parte delle volte non vengono mantenute.
Promssa non mantenuta da Raffaele Donini, assessore regionale della Salute, il quale quindici giorni fa ha affermato quanto riportato: “Vorrei già essere essere al 31 marzo prossimo, quando cioè avremo vaccinato tutti gli over 80 anni della Regione”. Ieri sono partite le richieste di prenotazioni dei vaccini per le persone fra gli 80 e gli 84 anni e gli appuntamenti sono stati fissati anche ad aprile e maggio. Tempi lunghissimi, non potevano mancare le polemiche da parte della comunità.
Gli over 80 da Piacenza a Rimini, eccezion fatta per coloro che risiedono nelle case di riposo e quelli che ricevono assistenza domicilare, sono quasi 370mila. Dal 15 febbraio sono stati vaccinati solo 60.000 persone per la prima dose. Si pensa che si chiuderà il primo ciclo a fine maggio, ma a qualcuno mancherà ancora la seconda dose. Un problema che non riguarda solo l’Emilia Romagna ma la penisola intera. Sperando che la rivoluzione nazionale di questi giorni di Draghi serva davvero per cambiare passo, perché serve accelerare.
Alessia Scrima