Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Faremo un viaggio a Cannes alla scoperta di un film che ha vinto la Palma d’oro. Parleremo di anti-musical, della trilogia del cuore d’oro e di sperimentalismo. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a “Dancer in the Dark” di Lars Von Trier
“Io non me ne intendo di musical. Perché tutt’a un tratto si mettono a ballare e a cantare? Cioè, io non mi metto improvvisamente a ballare e a cantare!”
Questa è una delle battute di uno dei personaggi di “Dancer in the Dark” che ci fanno riflettere sul messaggio lanciato da Lars Von Trier. Il grande regista danese genera un confronto tra il Dogma 95 da lui ideato con un genere principe dell’odiata Hollywood come il musical. Il risultato è il film più riuscito e premiato della cosiddetta trilogia del cuore d’oro dove i protagonisti sono animati da buoni sentimenti non sufficienti ad evitare i drammi che dovranno affrontare e che finiranno con il distruggerli.
“Dancer in the dark” e l’anti-musical
“Dancer in the Dark” è stato definito da Lars Von Trier un anti-musical. Una definizione quanto mai azzeccata per un film che prende gli elementi propri di un musical e li distrugge adattandoli alla filosofia del Dogma 95 che non vuole luci, spettacolarità ma solo crudo realismo. Anzi proprio dall’oppressione di una realtà drammatica e disarmante la felicità e la spensieratezza del musical sono confinate nella fantasia di un’ipovedente protagonista. Così ogni suono, ogni rumore esterno rappresenta l‘occasione per fuggire dai propri drammi.
Una Palma d’oro controversa
“Dancer in tha Dark” si aggiudicò nel 2000 la Palma d’oro al Festival di Cannes. Lars Von Trier da sempre provoca e spacca il pubblico con i suoi film e le sue dichiarazioni come quelle su Hitler a Cannes. Anche in questo caso la critica si divise tra chi apprezzò il film o chi lo odiò completamente definendo non abbastanza il fatto di manipolare aspettative e giudizi del pubblico con opere spesso provocatorie. Non mancò inoltre chi avrebbe preferito come Palma d’oro il bellissimo film di Wong Kar-Wai “In the Mood for Love”.
Stefano Delle Cave