Contro ogni pronostico e previsione Daniil Medvedev nega a Novak Djokovic la gloria del Grande Slam e conquista il primo Major della sua carriera. Forse complice l’enorme pressione derivante dalla possibilità di scrivere una pagina di tennis quasi irripetibile, la versione peggiore di Nole di quest’anno si è arreso addirittura in tre set contro un Medvedev che invece ha giocato la sua migliore partita della stagione ottenendo la vittoria più importante della carriera.
Uno strepitoso Medvedev rovina la festa a Nole
L’inizio di partita di Medvedev è completamente diverso da quello della finale persa contro Djokovic agli Australian Open. Il russo infatti accetta lo scambio con Djokovic e commette meno errori del serbo, che perde subito il servizio; nel terzo game, sotto 15-40, rischia il secondo break consecutivo, ma da lì stabilizza il suo tennis, piazza un paio di ace mortiferi e tiene i successivi turni di battuta. Medvedev invece è una macchina e in tutto il set perde solamente tre punti sul servizio, nessuno sulla prima. Il russo comanda agevolmente dopo la battuta e trova le giuste soluzioni scomode per Djokovic. Dopo 37 minuti il primo set è del venticinquenne moscovita che chiude sul 6-4.
L’inizio di secondo set sembra essere in favore di Djokovic, che nel secondo game ha a disposizione tre palle break consecutive sul russo. Quest’ultimo però rimane sul pezzo ed evitando di dare troppo slancio e fiducia al serbo riesce a tenere ancora il servizio. Dopo aver salvato altre due palle break nel quarto, Medvedev strappa la battuta all’avversario ancora una volta. Il numero 2 del mondo ancora riesce sì ad accettare il palleggio di Djokovic ma anche a uscire dalla diagonale con lungolinea vincenti o che forzano Djokovic all’errore. Nei turni di battuta successivi Medvedev ritorna a servire solidamente e sul 6-4 strappa un altro set a un Djokovic, impreciso come poche altre volte quest’anno.
Il set perso è un contraccolpo psicologico importante per Djokovic, che con il doppio break in apertura di terzo parziale crolla definitivamente. Medvedev è gelido e impassibile fino al match point a disposizione nell’ottavo game, quando alla battuta è disturbato dai fischi di un pubblico vergognoso e commette due doppi falli consecutivi che permettono a Nole di recuperare uno dei due break. Nel decimo game serve per il match per la seconda e nonostante il comportamento ancora pessimo del pubblico con il 6-2 finale riesce a mettere la firma su un’impresa che ha un valore enorme. Djokovic, spinto quasi fino alle lacrime negli ultimi minuti della partita, esce desolato forse consapevole di aver perso un treno che non passerà mai più.
ENRICO RUGGERI
Photo Credit: via Twitter, @usopen
Seguici su Metropolitan Sport