Continua l’emergenza coronavirus, ieri sera il Premier Conte ha parlato a tutta la Nazione per nuove misure di restrizione. Ieri, nella Regione Lombardia è stato pubblicata l’Ordinanza 21 marzo 2020, n. 514 che dispone nuove restrizioni, limitazioni ancora più stringenti per contrastare la diffusione del coronavirus. In attesa che il decreto di Conte venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Nuova Ordinanza dal 22 marzo al 15 aprile del Decreto di Conte
L’ordinanza è in vigore dal 22 marzo fino al 15 aprile, salvo variazioni dovute all’evoluzione dell’emergenza sanitaria secondo il Decreto di Conte.
Le nuove limitazioni
Di seguito una sintesi delle nuove limitazioni regionali che si aggiungono a quelle dei provvedimenti del Governo:
- divieto di assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici e sanzioni in caso di non rispetto fino a 5 mila euro;
- monitoraggio clinico degli operatori sanitari prima dell’inizio del turno di lavoro;
- sospensione dell’attività degli uffici pubblici e dei soggetti privati che svolgono attività amministrative, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
- sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
- sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
- sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona;
- chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
- chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti dovranno lasciare le strutture entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza;
- fermo delle attività nei cantieri edili, esclusi quelli per le ristrutturazioni sanitarie, ospedaliere ed emergenziali, oltre a quelli stradali, autostradali e ferroviari;
- chiusura dei distributori automatici cosiddetti ‘h24’ che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
- divieto di praticare sport e attività motorie svolte all’aperto, anche singolarmente.
Restano invece aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie, ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza di un metro.
Smart working
“Al di fuori delle attività essenziali – ha detto ancora Conte – consentiremo solo il lavoro in modalità smart working. Rallentiamo il livello produttivo del paese, ma non lo fermiamo. È una decisione che si rende necessaria oggi: l’emergenza sanitaria si sta tramutando in emergenza economica, ma già lo sapevamo. Lo Stato però c’è e ripartiremo rialzando la testa, grazie alle misure straordinarie che prenderemo. Presto potremo tornare nelle piazze, dai nostri cari, negli uffici, nelle fabbriche. Uniti ce la faremo”.