Decreto flussi, le quote proposte dal governo non bastano a colmare la domanda delle aziende italiane

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Di Stefano Delle Cave

Ieri è stato il fatidico giorno del clickday per le aziende italiane per fare domanda per richiedere un lavoratore straniero. Era prevista la possibilità dal Decreto flussi dell’ingresso in Italia di 82705 lavoratori extracomunitari. Il sito del Viminale entrato subito in overbooking con le domande che sono state per il triplo della manodopera proprosta. Solo nel settore agricolo, denuncia la Coldiretti, servirebbero 100000 lavoratori. Una domanda che si può colmare solo con un decreto aggiuntivo

Decreto flussi, l’offerta non soddisfa la domanda

Decreto flussi, fonte milanobiz.it
Decreto flussi, fonte milanobiz.it

“Almeno centomila giovani”. Questa è la stima del numero di lavoratori che occorrerebbero al settore agricolo italiano, come si legge sul Corriere della Sera, secondo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. Un fatto che spiega il perchè del overbooking del sito del viminale in cui erano state presentate oltre 200 domande all dieci di ieri in occasione del click day stabilito per le aziende per fare richiesta di lavoratori stranieri extracomunitari come previsto dal Decreto flussi. Un fatto importante per occupare quelle mansioni lavorative che gli italiani non vogliono più svolgere ma che dimostra al tempo stesso come il problema vada aldilà di quanto legiferato sul governo. L’esecutivo infatti aveva previsto con l’attuale Decreto flussi l’ingresso di 82705 lavoratori stranieri extracomunitari in Italia mentre la richiesta della richiesta è per il triplo del numero previsto.

Un fatto accaduti nonostante le limitazioni preposte per la richiesta di lavoratori stranieri extracomunitari. Infatti la domanda si poteva fare solo se l’azienda richiedente non avesse riscontrato nessun lavoratore italiano per la mansione proposta. Per questo era necessario presentare prima con largo anticipo una domanda ai centri dell’impiego di riferimento e solo se la riposta fosse arrivata dopo 15 giorni, o se il lavoratore segnalato dal Centro fosse non idoneo e se questi non si presentava al colloquio, si aveva il nulla osta per la richiesta di un lavoratore straniero. Ciò nonostante le domande sono state già per le 10 di ieri 238335. In totale i lavoratori stagionali extracomunitari assegnati al settore agricolo saranno 44000. Un altro problema per un settore già messo in crisi dalla siccità.

Un decreto aggiuntivo

In questa situazione il settore agricolo rischia di trovarsi in difficolta nel momento più importante della stagione. A rischio, ad esempio, sarebbero la raccolta delle mele in Trentino e quelle di pomodori e del tabacco in Campania. Ecco perchè la Confagricoltura vorrebbe un decreto flussi aggiuntivo. “Abbiamo apprezzato la possibilità di programmare, in una prospettiva triennale, le necessità di manodopera stagionale, aumentando le quote d’ingresso legali per i lavoratori stranieri ma occorre almeno il triplo della manodopera disponibile e adeguatamente qualificata. Anche quest’anno il numero delle domande sarà maggiore rispetto all’offerta, basti dire che il solo comparto ortofrutticolo assorbe il 30% degli stagionali”. È quanto fa sapere al Corriere della Sera, il presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli a cui fa eco l’omologo nazionale di Coldiretti Ettore Prandini per cui la richiesta delle aziende agricole può essere recepita solo con “un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge”.

Stefano Delle Cave

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