Il 5 Ottobre 1713, a Langres, nacque Denis Diderot, un filosofo, enciclopedista e critico d’arte francese. Insieme a Voltaire fu uno dei massimi rappresentanti dell’Illuminismo francese. La sua fama è dovuta soprattutto all’impegno editoriale maturato per la divulgazione della Encyclopèdie, il più famoso dizionario “ragionato” delle scienze, delle arti e dei mestieri. Famosa è la collaborazione di d’Alembert a questo progetto. Diderot, oltre a dirigere ed essere promotore ed editore dell’opera, inserì di suo pugno ben 5000 voci. In generale fu uno degli intellettuali più importanti della sua epoca: scrisse opere filosofiche, teatrali, articoli, romanzi e saggi su disparati argomenti.
Denis Diderot, il padre dell’enciclopedia: vita e pensiero
“Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell’arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle”.
Denis Diderot
Diderot nacque in una famiglia di artigiani cattolici che lo mandò a studiare in un collegio di gesuiti sperando che intraprendesse la strada religiosa. A venticinque anni, invece, egli si trasferì nella capitale francese e si iscrisse all’università. Per mantenersi era solito portare avanti dei lavori di traduzione, in particolare saggi scientifico-filosofici inglesi, come quella sulla “virtù e sul merito” di Shaftesbury. Parigi in quel periodo pullulava di illuministi. Fu facile per lui incontrare personalità del calibro di Rousseau, Condillac, Voltaire e persino Cesare Beccaria e David Hume nel salotto del Barone d’Holbach.
Nel 1748 Diderot finì in prigione a causa della pericolosità del suo pensiero deista, esplicitato nella sua prima opera “Pensieri filosofici”. L’anno successivo fu di nuovo incarcerato per il suo ateismo e scarcerato circa cento giorni dopo grazie ad alcune amicizie influenti. La stessa Enciclopedia fu censurata e Diderot continuò in segreto a lavorarci. Successivamente fu nominato membro dell’Accademia di Berlino da Federico II di Prussia, e membro dell’Accademia delle arti di San Pietroburgo dopo anni di relazione personale con Caterina II di Russia. La biblioteca di Diderot, dopo la sua morte, fu trasportata nell’Accademia russa, dove si trova ancora oggi.
Pensiero
Per Diderot l’uomo non è vittima della natura ma è egli stesso che liberamente sceglie, dominando se stesso e gli elementi naturali; pertanto lui è contrario al determinismo, così come allo schiavismo e alla colonizzazione. Egli superò, infine, il dualismo cartesiano, dando importanza al cervello, ponendo cioè la ragione come elemento dominante. L’uomo, per lui, è una realtà biologica e psichica, in grado di esprimere al meglio le sue capacità solo se lasciato privo di vincoli, di doveri, addirittura come scrisse lui stesso “di virtù”. Non c’è nulla che si conquisti senza oneri, neanche sè stessi.
“Io sono convinto che la specie umana può essere veramente felice solo in uno stato sociale nel quale non vi siano né re, né magistrati, né preti, né leggi, né tuo, né mio, né proprietà mobiliare, né proprietà fondiaria, né vizi, né virtù”.
Da “L’uomo e la morale”, Denis Diderot
Spesso si scambia la libertà con la privazione di facoltà e qualità. La vera libertà consiste nella capacità di essere, e per poter essere bisogna amare.
Giusy Celeste