Un desiderio chiamato immortalità

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Di Redazione Metropolitan

Un desiderio chiamato immortalità. Se si potesse scegliere di vivere per sempre ( o almeno fino a quando il Sole tra 3 miliardi di anni farà cessare l’esistenza della Terra) giovani, belli e felici voi accettereste?

Dal giorno che veniamo alla luce, ancora non lo sappiamo, siamo destinati a perire. La scienza e la medicina hanno fatto passi da gigante se si considera che solamente un secolo fa la vita media di una persona non superava la cinquantina (auspicandosi che continuerà ad aumentare negli anni a venire).

Cosa vogliamo realmente

“Who wants to live forever?” cantavano i Queen e la rivista New Scientist si è posta la stessa domanda attraverso un sondaggio nel Regno Unito. Curiosamente ha risposto positivamente solo un lettore su cinque. Il 44% ha votato per “saper accettare i limiti che ci impone la natura”. Una frase famosa dice:

L’immortalità non ha nulla a che fare con la Vita, almeno come noi la conosciamo, perché ciò che non muore non ha necessità di nascere.

Secondo il biologo ed evoluzionista Steven Austad, eleminate le cause di invecchiamento e malattia, l’uomo potrebbe ambire a una vita lunga 5775 anni (così pochi perché esistono cause che non dipendono dalla nostra volontà).

Orologi. Immagine web
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Orologi. Immagine web

Come sarebbe la nostra vita eterna

Naturalmente sapere di avere a disposizione così tanto tempo muterebbe la percezione stessa di vita e muterebbe per sempre il peso e il valore delle proprie azioni, dei propri sentimenti, dei propri pensieri.

La spensieratezza di un pomeriggio soleggiato a mangiare un gelato con il vento tra i capelli avrebbe ancora lo stesso valore? Sapendo che giorno dopo giorno col sole o con la pioggia si potrebbe sempre rivivere la stessa scena.

Innamorarsi perdutamente di un’altra anima sarebbe possibile? I baci d’amore impregnati di incertezza per l’avvenire e passione avrebbero lo stesso sapore? I ricordi d’infanzia e dell’adolescenza sarebbero ancora vividi dopo 2000 anni circa?

Sicuramente in un mondo immortale medici, scienziati, artisti e inventori contribuirebbero a creare e migliorare all’infinito questo pianeta. Ma sarebbe ancora così bello un mondo completamente perfetto?

L’effetto sorpresa, il dubbio e la curiosità diverrebbero parole desuete da andare a ricercare in vecchi  libri, come oggi è per noi leggere qualche verso della Divina Commedia. Diverrebbero sensazioni e stati d’animo persi per sempre nel nostro codice genetico.

Scena tratta dal film " L'uomo bicentenario". Fonte: Huro Life
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Scena tratta dal film ” L’uomo bicentenario”. Fonte: Huro Life

Immortale è chi accetta l’istante. Chi non conosce più un domani. Cesare Pavese

Che sia giusto o sbagliato aspirare all’immortalità, una cosa è comunque certa: la temporaneità della vita è un concetto evoluzionisticamente vantaggioso che fa molto bene alla specie umana stessa. L’uomo aspira da sempre ad oltrepassare i suoi limiti e ancora di più aspira a migliorarsi e a migliore ciò che lo circonda, proprio perché consapevole di avere un tempo limitato. Un preziosissimo tempo limitato che rende indelebile dalla mente un sorriso e perfetto un momento.