Dopo Monster Hunter World dell’appena trascorso 2018 e il recentissimo remake di Resident Evil 2, mamma Capcom ha partorito una nuova piccola perla. Il diavolo avrà pianto anche questa quinta volta? Scopriamo cosa ci vogliono raccontare Dante & Co. in Devil May Cry 5!
Devil May Cry 5: tutto ha inizio…da metà
La trama di Devil May Cry 5, diretto sequel del quattro, si fa sentire di più rispetto ai capitoli precedenti, fin dalle prime battute. Subito ci vengono introdotti tre personaggi: Nero, Dante e il misterioso V, new entry che riguarda solo questo quinto capitolo. Fin da subito abbiamo a che fare con Urizen, re dei demoni che ha strappato il Devil Bringer (braccio destro) a Nero, che poi verrà sostituto dai Devil Breaker, speciali protesi intercambiabili non a piacimento che si potranno acquistare da Nico in cambio delle famose gemme rosse e senza se e senza ma, veniamo catapultati nella battaglia contro il demoniaco ladro.
E così inizia il calendario su cui si distribuisce la trama, narrandoci eventi passati e presenti informandoci sempre del giorno, dell’ora e del tempo passato da quel determinato evento per un totale di 20 missioni.
Se vi state chiedendo se anche chi non ha mai preso in considerazione i capitoli precedenti, possa fruire al meglio di questo quinto hack n slash firmato Capcom, (anche se qualcosa è cambiato, ma lo vederemo più avanti) non preoccupatevi. La trama è godibile al meglio anche senza aver mai sentito nominare Dante, se non nella Divina Commedia ed è presente anche un filmato riassuntivo che racconta le avventure vissute dal nostro amato mezzo sangue (no, non sto parlando di Gohan).
Devil May Cry 5: il diavolo fa le pentole…e i tre dell’Ave Maria le distruggono
Come sopracitato, la trama si fa sentire di più rispetto ai precendenti capitoli, ma il punto di forza rimane il gameplay frenetico, dinamico e con qualche piccola innovazione. Ognuno dei tre personaggi avrà a disposizione fondamentalmente tre armi: armi da fuoco, armi melee e un’abilità speciale a seconda del personaggio che la trama ci permetterà di usare. Nel caso di Nero, come già detto, avremo a disposizione i Devil Breaker e ognuno di essi presenta un suo attacco e una sua abilità finale che si potrà usare tenendo premuto cerchio, al netto però del sacrificio, quindi della rottura, di quest’ultimo o saranno direttamente sacrificabili con la pressione di L1 senza però poter usare l’abilità.
I Devil Breaker non sono, purtroppo, intercambiabili a piacimento, quindi per poter usare quello successivo dovremo distruggere quello equipaggiato al momento. Potremo quindi sbalzare in aria il nemico con la spada, saltare, attirarlo verso di noi col “rampino”, unica cosa che rimane una volta distrutti tutti i Devil Breaker, ma comunque utilizzabile in qualunque momento, sparargli, usare il Devil Breaker di turno e farlo ricadere a terra con un fendete della spada per concludere la combo. Ma questa è solo una delle innumerevoli combo da poter effettuare e non voglio svelarvene altre per lasciarvi il piacere di testare e trovare i Devil Breaker che più si adattano al vostro stile di gioco.
Nel caso di Dante, le combo verranno effettuate switchando spesso e volentieri tra le armi che il demone ha a disposizione (anche queste non vi svelerò per non rovinarvi la sorpresa) ed effettuando cambi di stile in continuazione per rendere il gameplay più profondo dove a seconda dello stile adottato, premendo cerchio, l’abilità eseguita sarà differente. Dante presenta quattro stili diversi: Swordmaster, Trickster, Royal Guard e Gunslinger e combinando tutta questa marea di roba, darete vita a scontri decisamente spettacolari.
Veniamo ora a V che al netto di qualche imprecisione tecnica nel richiamare le creature di cui parleremo tra poco, è il personaggio che, tra i tre, rende gli scontri meno dinamici dato che oltre la lentezza di cui poc’anzi, è anche difficile ottenere le combo, causa la ricezione tardiva da parte della creatura a seconda del tasto premuto. V è una specie di evocatore e quindi combatterà solo a distanza. Al suo comando può richiamare Shadow, una pantera mutaforma che fa da controparte alla spada dei due demoni sopracitati. Griffon, una specie di corvo demoniaco con l’abilità di sparare e lanciare fulmini e Nightmare, una sorta di golem demoniaco richiamabile attraverso il Devil Trigger, indicatore anch’esso potenziabile da Nico per aumentarne la durata una volta attivato. L’evocatore demoniaco dovrà, però, dare il colpo di grazia al nemico di turno, dal momento che i famigli da lui evocati non potranno porre fine alle sofferenze del demone che staremo massacrando.
In linea di massima, il gameplay di Devil May Cry 5 mantiene la natura di hack n slash, adottando però tecnicismi di un piacchiaduro, sarà infatti possibile interrompere un attacco nemico con un nostro attacco e viceversa, come ad esempio la rottura di un Devil Breaker se anticipato dal nemico. Ogni arma si potrà potenziare sempre da Nico attraverso le gemme rosse, ottenendo nuove mosse che permetteranno una concatenazione con quelle che già disponiamo e quindi, una combo più lunga e di conseguenza più punti stile, soprattutto se si riuscirà a raggiungere il livello di stile SSS, (Smokin’ Sexy Style!!!) così come le abilità dei tre comprimari e l’aumento di slot per poter portare fino a otto Devil Breaker in battaglia, quando inizialmente ne disporremo solo di tre.
Saranno inoltre presenti, come nei vecchi capitoli, le gemme verdi dedite a ripristinare una parte di energia, le gemme bianche dedite a ripristinare il Devil Trigger, le gemme blu che, se comprate da Nico tutte intere o raccolte in un massimo di quattro parti, ognuna nascosta nei vari livelli, andranno ad aggiungere un segmento alla nostra barra dell’energia allungandola e le gemme doro anch’esse acquistabili o ritrovabili in giro per i livelli, che potremo usare in caso di sconfitta al posto delle gemme rosse, dedite anche a quello, ma con un costo sempre maggiore di sconfitta in sconfitta o al posto della resa e quindi del gameover.
Devil May Cry 5: Dante, sei invecchiato…e si vede bene!
Graficamente Devil May Cry 5 non ha nulla da invidiare agli ultimi colossi usciti nel panorama videoludico. Il gioco è stato provato su PlayStation 4 standard e non presenta cali di framerate attestandosi sui 30fps fissi, senza fenomeni di pop-up, con ottime texture ed effetti particellari incredibili, soprattutto durante le boss fight, tutte molto ispirate così come le ambietazioni attraverso le quali si svolge la trama.
Registicamente è sopra le righe, con quel pizzico di no-sense e follia ai quali ci ha abituato la serie, così come la scrittura dei dialoghi che ci ricordano l’arroganza, l’ironia e la piena sicurezza di se di un Dante che ricordavamo in modo diverso e che ritroviamo invecchiato, ma pur sempre col suo rompere la quarta parete strappandoci anche qualche risata.
La colonna sonora si alterna tra brani remixati e metal iconici della serie, nulla di nuovo sotto questo punto di vista, ma sanno farsi apprezzare e sono sapientemente usati per descrivere la cut-scene o il combattimento di turno, anche se quel “I make the angel scream and the devil cry” resterà per sempre nel cuore degli appassionati.
Devil May Cry 5: tirando le somme tra una “Sparda” e l’altra…
Devil May Cry 5, nonostante qualche incertezza tecnica e qualche ingenuità, ritorna dopo molto tempo sia dal quarto capitolo che dal reboot, con tutto lo stile a cui ci aveva abituato, introducendo qualche piccola meccanica e ampliando quelle già presenti da tempo, rendendole quasi nuove migliorando il gameplay già dinamico dei precedenti capitoli. Un gioco che ogni appassionato della saga non deve lasciarsi scappare e che, proprio con questo quinto capitolo, chi non lo ha mai giocato, potrebbe prendere in considerazione l’idea di provarlo per poi recuperare quelli precedenti dal momento che è accessibile a tutti.
Sopra le righe come Dante ci ha abituati, Devil May Cry 5 prosegue il racconto dell’eterna battaglia tra due fratelli il cui rapporto è di amore-odio, racconta la storia proseguendo dal quarto capitolo con un Nero che prende coscienza della sua esistenza e che ancora una volta ci insegna che anche i demoni possono piangere.
VOTO: 8,5
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