Didone presenta “Lama Affilata”

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Il singolo appena uscito si chiama “Lama Affilata“, lei si chiama Didone. Il backstage del progetto è firmato dai ragazzi della CrazyBrains, casa di produzione di Santa Maria Capua Vetere. Di lei possiamo dire che abbiamo ascoltato in anteprima la sua Lama Affilata e ci siamo rimasti. Finalmente arriva Rita Pascarella, in arte Didone, a dircene quattro!

Ho sempre trovato più interessante e costruttivo il lavoro delle artiste impegnate nella realizzazione di opere inedite. Sia nella pittura così come nella musica, e in tante altre discipline artistiche, ho scoperto un mondo ancora da valorizzare e apprezzare. Un repertorio diverso da quello maschile: “…La scena maschile tende facilmente a rendersi assai più ridicola di quella femminile. Spesso l’artista uomo non resiste al desiderio irrefrenabile di ostentare il proprio comportamento deleterio, come se per fare buona musica sia necessario essere una persona moralmente discutibile“, così sentenzia Didone. Una Lama Affilata, che trafigge e spintona nella carne. E non è finita qui.

Ecco Didone: “Lama Affilata” è il singolo firmato con CrazyBrains

Didone, classe ’96. Nell’ambiente hip-hop/rap/trap/cantautorap/quellochevipare da un anno circa. Lei si racconta: “Scrivo per cercare di ricordarmi chi sono e dove vado, a volte anche per ricordarvi che è fondamentale interrogarsi al riguardo“. Metropolitan Magazine ha scambiato giusto un paio di mail con lei per farsi raccontare questa nuova avventura con i ragazzi della CrazyBrains, Davide De Blasio e Francesco Fiumano.

MM: Su Facebook mi capita di leggere i tuoi post. Spesso scrivi contro l’egemonia maschile in vari ambiti. In musica li accusi di dire sempre le stesse cose. Rendendomi concorde sul tuo pensiero, cosa c’è da scoprire nel mondo femminile e sulla tua produzione artistica in ambito musicale?

Didone:Donna o uomo che sia, uno scrittore dovrebbe rendersi portatore di un messaggio. Molti utilizzano la musica per esprimere un’identità studiata a tavolino, completamente dissociata dalla loro persona “reale”, o per ostentare scelleratezza. È ripetitivo scrivere di bramare denaro, è ridicolo vantarsi delle proprie esperienze sessuali al microfono. In questo senso posso dire che la scena maschile, tende facilmente a rendersi assai più ridicola di quella femminile. Spesso l’artista uomo non resiste al desiderio irrefrenabile di ostentare il proprio comportamento deleterio, come se per fare buona musica sia necessario essere una persona moralmente discutibile.

MM: Puoi farci degli esempi di questo comportamento da parte dellì’artista uomo?

Didone: “Sento molti “artisti” vantarsi di aver lasciato in lacrime la propria ex ragazza, di aver abbandonato la famiglia, gli amici. Molti parlano di “donne” come se fossero mere esperienze sessuali, altri elogiano la capacità di saper dimenticare o sostituire gli altri facilmente. Tutto questo va bene se hai 13 anni e sei ancora confuso riguardo il funzionamento dei rapporti interpersonali. Il dolore è un buon messaggio, cerchiamo di non sporcarlo con pensieri infantili. Se vuoi parlare della tua sofferenza per me è ok, a patto che non venga sminuita quella degli altri.”

MM: Se non erro, Didone fu la fondatrice e la prima Regina di Cartagine. Tu ti proponi di diventare una figura da seguire nella musica?

Didone: “Potrei, ma non so se ne ho voglia, o meglio, non credo di potermi arrogare una presunzione simile. Io faccio la mia musica, saranno gli altri ad apprezzarla o meno“.

MM: Finora non ti ho chiesto a quale genere musicale ti accosti. Puoi dircelo direttamente tu? Parlare di rap secondo me è riduttivo. Io sento anche della filosofia…

Didone: “Non ho compreso il nesso tra “genere musicale” e “tematiche” che hai indirettamente riconosciuto con questa domanda. Non provengo dal rap, se è questo che vi interessa sapere. Scrivo da molto, per lo più poesie. Mi sono avvicinata alla scrittura “rap” un anno fa. Il rap può filosofeggiare (Rancore, Murubutu e Dargen D’Amico lo fanno brillantemente).

Didone presenta “Lama Affilata” per Crazybrains – photocredits: Francesco Fiumano

Didone presenta la sua “Lama Affilata” a Metropolitan Magazine: “Faccio la mia musica, saranno gli altri ad apprezzarla o meno

MM: “Lama Affilata” è il titolo del tuo nuovo progetto per CrazyBrains. Cosa ti aspetti da questa esperienza?

Didone: Grandi cose, questo è quello che risponderebbe il 98% degli artisti. Da questa esperienza mi aspetto quello che verrà. Davide e Francesco, i ragazzi con cui collaboro, sono fortissimi, rappresentano una realtà molto organizzata. Davide (il produttore) è un pazzo visionario. Sono contenta di lavorare con loro, mi mettono a mio agio, ma cosa mi aspetto non lo so, la mia scrittura non è particolarmente diretta e questo può essere un male come un bene; vedremo cosa ci diranno gli ascoltatori.”

MM: “La tua tipa è imbottita di Prozac, io scrivo in prosa antica”. Fuori c’è bisogno di antidepressivi e tu usi la prosa per curare la tua anima? Potrebbe essere un modo per vederla, oppure come ce la spieghi?

Didone:Vuole dire soltanto: la tua tipa ha come massima ambizione la droga, io l’elevazione culturale. In “Lama affilata” esprimo proprio quello di cui parlavo nella prima risposta: basta fare della gente che assume comportamenti discutibili, banali, superficiali, un modello da seguire.”

Intervista a cura di Gianrenzo Orbassano

Seguici su:

Facebook
Metropolitan Music
Twitter
Instagram
Spotify