Nato l’8 dicembre 1886 a Guanajuato, Diego Rivera è stato uno dei personaggi più importanti della storia dell’arte messicana.
Considerato da tutti un bambino prodigio, all’età di dieci anni iniziò a frequentare lezioni notturne presso l’Accademia di San Carlos, a Città del Messico.
Nel corso della sua vita ebbe modo di approfondire diverse conoscenze significative, come il paesaggista José Maria Velasco, Pablo Picasso e Amedeo Modigliani.
Rivera è noto anche per il suo matrimonio travagliato con la pittrice Frida Kahlo. Questa storia d’amore influenzò notevolmente entrambi i loro percorsi artistici.
Diego rivera, pittore di ideologia comunista
A caratterizzare molte delle sue opere è il suo vigoroso spirito politico.
Fervido sostenitore dei principi socialisti, Diego Rivera non ebbe mai paura di esprimere i propri ideali nei suoi dipinti. In molti di questi non rinunciò a criticare il clero e la Chiesa, finendo per essere soggetto a numerosissime critiche.
Negli anni ’30 venne ingaggiato da Abby Aldrich Rockefeller per realizzare un grande affresco su alcuni grattacieli in piazza Rockefeller a New York.
Rivera decise di inserire in uno dei murali anche il volto di Lenin, come simbolo del socialismo da lui tanto predicato. I Rockefeller affermarono che non avrebbero approvato l’opera se l’artista non avesse rimosso la figura dell’uomo, ma questi non accettò compromessi. L’affresco venne allora raschiato senza pietà.
1932-1933, “L’industria di Detroit“
Nel 1932 Diego Rivera giunse, insieme a sua moglie Frida, a Detroit, in Michigan.
La città al tempo riversava in un drammatico stato di crisi economica, stava ancora attraversando le conseguenze del Crollo del ’29.
Con l’intento di dare un segno di incoraggiamento ai cittadini, lo storico dell’arte Wilhelm Valentiner ed Edsel Ford (figlio di Henry Ford) decisero di commissionare all’artista un murale.
Il pittore affrescò dunque una sala interna del Detroit Institute of Arts, unendo insieme ventisette diversi pannelli. Nacque così “Detroit Industry”, che egli stesso considerò il suo più grande capolavoro.
Il dipinto riassume perfettamente quello che era l’animo di Diego Rivera.
L’uomo fu lasciato libero di esprimersi come preferiva. Decise di celebrare la realtà collettiva del lavoro e di mostrare come l’industria, la scienza e la tecnologia avrebbero potuto emancipare la società.
Studiò nel dettaglio la fabbrica Ford a River Rouge, e la rappresentò perfettamente sui due pannelli più grandi.
Raffigurò poi delle persone nude: allegorie che stavano a simboleggiare la diversità presente nella specie umana.
Non mancano i riferimenti alla cultura azteca, molto cara all’artista. In questo affresco contrappose il mito della dea Coatlicue al ruolo dell’industria nell’età moderna, esaltata al pari di una divinità. Tutto il dipinto venne eseguito attenendosi agli ideali della filosofia marxista.
Il risultato fu meraviglioso.
Ludovica Nolfi
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