Dior presenta a Parigi la sua collezione Primavera/Estate 2022, e Maria Grazia Chiuri ci stupisce ancora una volta. Anche se non ci siamo ancora ripresi dalle immagini della passerella di Schiaparelli, proseguiamo con Dior.

Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della maison dal 2016, presenta a Parigi una collaborazione con la coppia di artisti indiani Madhvi e Manu Parek.

Una celebrazione dell’artigianalità, più che del colore. Le tinte sono infatti tutte rivolte ai toni del beige, del bianco e del grigio. Monocromatici come i ricami, veri protagonisti di questa collezione. È la tecnica ciò che interessa alla stilista questa volta, specialmente l’esaltazione di essa. Le silhouette lunghe, semplici come i toni delle stoffe, sono state scelte così per non lasciare che eventuali virtuosismi rischiassero di oscurare il tema principale della sfilata: l’haute couture come simbolo di qualità tecnica.

Il Museo Rodin è la cornice perfetta per la sfilata, in quanto gli arredi stravaganti contrastano con gli abiti splendidamente.

Un sogno delicato e lento, in cui le modelle si muovono sinuose, dentro abiti morbi che le avvolgono e valorizzano i movimenti. Tulle, seta e ricami, e a questi ultimi è chiaro che è stato prestato particolare riguardo. I collant spiccano su tutto il resto, preziosissimi.

La collaborazione con i due artisti Madhvi e Manu è fondamentale se vogliamo comprendere la filosofia della Chiuri, che celebra l’importanza del dialogo tra creativi internazionali, cosa che le è sempre stata a cuore. I due artisti hanno contribuito all’allestimento della sceneggiatura, lavorando con la designer e con un gruppo di ricamatrici d’eccezione, quelle della Chanakya School of Craft di Mumbai, accademia diretta da Nehal Ahah e Karishma Swali.

La passerella di Parigi racconta storie diverse, nuove, e ne esalta la bravura, con eccezionale entusiasmo nei riguardi delle infinite possibilità collaborative tra artisti di tutto il mondo, che quando si uniscono creano preziose opere.

Serena Baiocco

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