Disarmiamo Napoli: la città partenopea si stringe intorno alla piccola Noemi

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Di Stefano Delle Cave

Dopo quello che è successo Venerdì 3 maggio, tutta Napoli si è stretta intorno alla piccola Noemi che lotta per la vita all’ospedale Santobono dopo essere rimasta vittima di un agguato camorristico. Ieri grande manifestazione di piazza al grido di “Disarmiamo Napoli”. In campo anche il figlio di un boss che ha scelto una strada diversa dal padre. Basterà tutto questo?

L’agguato di Venerdì

Tutto è cominciato venerdì 3 maggio, intorno alle 17, quando un uomo ha esploso alcuni colpi di pistola a Napoli in Piazza Nazionale nelle vicinanze del bar Elite. La vittima designata dell’agguato era Salvatore Nurcaro, un pregiudicato trentunenne affiliato al clan camorristico Rinaldi in guerra con il clan rivale Mazzarella. L’uomo è ora ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Loreto Mare dopo essere rimasto gravemente ferito mentre tentava di fuggire. Sfortunatamente nello stesso agguato sono rimaste ferite anche una bambina e sua nonna che non avevano nulla a che vedere coi clan. Si tratta della piccola Noemi che, dopo essere stata operata, ora lotta per la vita all’ospedale Santobono stretta nell’abbraccio di tutta la città costretta fare i conti con l’ennesima vittima innocente di camorra

https://youtu.be/RdQCaUyRT1s
L’agguato a piazza Nazionale

Nel frattempo proseguono senza sosta le indagini delle forze dell’ordine grazie anche alle immagini registrate dalle telecamere di un negozio sito nelle vicinanza del bar Elite. In questi video si vede proprio il killer, un uomo vestito di nero dall’andatura goffa perché probabilmente in sovrappeso, scendere da un motorino ed avvicinarsi a Salvatore Nurcaro aprendo il fuoco per poi darsi alla fuga scavalcando il corpo della piccola Noemi tra le urla disperate della madre

la piccola Noemi
La piccola Noemi e l’agguato, immagine tratta da teleclubitalia.it

La lotta della piccola Noemi

La piccola Noemi si trova ora in rianimazione all’ospedale Santobono dove è stata operata dopo essere stata colpita da un proiettile alla spalla che le ha perforato anche i polmoni.Al momento le condizioni cliniche della bimba N.S. di 4 anni risultano immodificate nella criticità rispetto al precedente bollettino medico. Persiste grave insufficienza respiratoria derivante dal danno polmonare”, recita l’ultimo bollettino medico. I medici e gli infermieri del Santo Bono stanno facendo tutto il possibile per salvarla lavorando senza sosta. “Nessun chirurgo, nessun radiologo specie di un ospedale pediatrico ha esperienza di ferite da arma da fuoco o ha mai estratto proiettili dal corpo di una bambina, una piccola bambina. E pure i miei colleghi dell’ospedale Santobono, dai chirurghi ai radiologi, che hanno localizzato il proiettile e capito la traiettoria che aveva seguito, agli anestesisti e ai rianimatori, hanno fatto qualcosa di straordinario”, scrive in un post su facebook il deputato del Pd e medico Paolo Siani.

la piccola Noemi
L’operazione alla piccola Noemi, immagine tratta da teleclubitalia.it

Accanto alla piccola Noemi non c’è solo la famiglia ma tutta la città di Napoli che prega senza sosta perché la piccola possa salvarsi. Milioni i commenti sui social di chi “tifa per la piccola” e di chi si scaglia contro la camorra rea di non guardare in faccia nemmeno a i bambini. Non sono mancati nemmeno striscioni di sostegno alla piccola dagli ultras del Napoli in occasione della partita Napoli-Cagliari disputatasi ieri allo stadio San Paolo di Fuorigrotta

Disarmiamo Napoli e la rivoluzione culturale

Il collettivo Un popolo in cammino ha indetto nella giornata di ieri una manifestazione anticamorra chiamata Disarmiamo Napoli per far sentire la voce della città dopo l’ennesima vittima innocente di camorra. In piazza Nazionale sono scese 300 persone a manifestare sul luogo dell’agguato. All’evento ha preso parte anche Antonio Piccirillo, un ragazzo di 23 anni figlio di un boss di camorra ora in carcere. “Io voglio dire che i figli dei camorristi non vivono bene e le loro famiglie fanno una vita da cane, quella che forse meritano. Ho 23 anni, è la prima volta che scendo in piazza a manifestare. Ho fatto perché voglio un futuro migliore per la mia città, per i miei figli e per le future generazioni, con dei valori veri. Lo dico ai figli dei camorristi, amate sempre i vostri padri ma dissociatevi dai loro stili di vita. Perché non portano a nulla”, ha detto il giovane al megafono durante la manifestazione

La piccola Noemi
La manifestazione Disarmiamo Napoli, foto blastingnews.it

Gli abitanti del quartiere invece hanno preferito restare affacciati ai balconi mentre i camorristi attestavano la loro presenza sparando fuochi d’artificio. Forse manifestare non basta ma quello che ci vuole a Napoli è una vera e propria rivoluzione culturale. “Questo è il territorio di un clan così potente da continuare a regnare nonostante il capo sia in carcere da tanti anni, una cosca che non ha mai avuto pentiti, collaboratori o scissioni. La repressione è fondamentale, ma il problema vero è culturale”, ha detto infatti un poliziotto in pensione presente alla manifestazione. Quello che si deve distruggere nei quartieri di Napoli è la cultura della camorra fornendo un’alternativa valida alla vita camorristica grazie ad una presenza costante dello Stato che non deve essere solo repressore ma rappresentante e garante di una vita sociale legale nelle zone a rischio di Napoli che non vuole più essere solo Gomorra

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