Oltre 50mila litri di petrolio dispersi nelle acque che danno sulle spiagge turistiche della provincia di Rayong, in Thailandia. Il disastro ambientale è stato provocato dalla perdita di un oleodotto di proprietà della società Star Petroleum Refining, che era iniziato martedì 25 gennaio. L’area è stata transennata il giorno successivo, quando circa 150 lavoratori della società autrice del disastro e 200 membri della Marina Thailandese hanno unito le forze per ripulire l’area.
Disastro ambientale, iestimabili i danni sulla barriera corallina
La barriera corallina interessata nel disastro ambientale, aveva già subito dei danni a causa della pesca con la dinamite oltre che per l’incremento troppo rapido del turismo. E poi il dramma: il riversamento di litri di petrolio desta molta preoccupazione tra gli ambientalisti. Negli ultimi anni è emerso spesso il problema dello sversamento incontrollato di idrocarburi nelle acque aperte, e pulirli è un’impresa spesso impossibile. Sembra che gli ecosistemi siano sempre più compromessi da questo inquinamento dilagante, che risulta ancor più disastroso quando è determinato – nel caso degli oceani – non da piccole perdite di idrocarburi durante la navigazione, ma da guasti che portano alla dispersione di una quantità elevata di agenti inquinanti.
Michela Foglia
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