“Siamo sempre state e stati nella nostra vita abituati e abituate a reinventarci”. Così Silvia Calderoni ha presentato in un video del 21 Novembre la nuova edizione online di Divergenti, Festival Internazionale di Cinema Trans di cui è madrina. Il Festival, giunto ormai alla decima edizione, si è infatti dovuto adattare alla nuova situazione che non permette il regolare svolgimento in presenza. Trasmetterà dunque da Bologna dalla piattaforma docasa.it, creata dall’associazione DER – Documentaristi dell’Emilia Romagna, che ha dedicato a Divergenti un sito per i suoi film: https://festivaldivergenti.docacasa.it/home . Il Festival avrà luogo dal 26 al 28 Novembre, e sarà totalmente online e gratuito.

Ideato dall’associazione onlus M.I.T. – Movimento Identità Trans, per la direzione artistica di Nicole De Leo e Porpora Marcasciano, Divergenti prova da oltre dieci anni a proporre film che portino un racconto della vita delle persone trans che vada oltre gli stereotipi. Il tema di quest’anno sarà “Migrazioni trans”. Migrazioni intese come spostamenti da terre inospitali, luoghi di pregiudizio o di guerra, verso posti dove sentirsi più a casa. Ma anche come migrazioni verso un corpo in cui riconoscersi. Dunque viaggi spirituali e fisici. Oltre alla madrina Silvia Calderoni, ci saranno anche due testimonial: Antonello Dose, giornalista e scrittore, e Gianmarco Negri, il primo sindaco trans italiano nel paese di Tromello.

Trailer della decima edizione di Divergenti

I film in concorso nella decima edizione di Divergenti

Il Festival quest’anno terrà anche seminari e convegni su Zoom in modo da promuovere la conoscenza del mondo trans. Il 20 novembre è stato infatti presentato il Seminario “Per un archivio di storia trans – Tavoli di studio ed elaborazione politica trans”. Ma l’elemento centrale restano le opere audiovisive. Undici i film in concorso, di cui otto documentari e tre film fiction. A valutarli ci sarà una giuria composta dalla fotografa Lina Pallotta, la regista Giorgina Pi e lo scrittore Jonathan Bazzi. Sarà proprio lui ad assegnare il premio “Miglior Film” al vincitore della decima edizione di Divergenti. Tra i film di finzione ci saranno due titoli che arrivano direttamente dai più grandi Festival Internazionali: “Alice Junior” di Gil Baroni, rivelazione della Berlinale 2020, e “Lingua Franca” di Isabel Sandovan, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2019.

Il primo, che vedremo il 26 Novembre, racconta la storia di Alice Junior, interpretata dalla youtuber trans brasiliana Anne Celestino Mota. Alice è una giovane ragazza trans appena trasferitasi in una nuova scuola dove subirà delle discriminazioni. La grande capacità di Gil Baroni è quella di raccontare con leggerezza una storia difficile, rendendola accessibile a chiunque. Il secondo film in concorso, “Lingua Franca”, racconta invece la dura storia di un’immigrata filippina negli Stati Uniti che vive con il terrore di essere rimpatriata. Sarà online il 28 Novembre. L’ultimo film, “Sunken Plum” di Xu Xiaoxi e Roberto F. Canuto, ci porta invece nella chiusa e transfobica Cina dei giorni nostri. I due registi ci raccontano la storia di una donna transgender che lavora nella discoteca della città cinese di Chengdu.

Frame dal documentario "Allah Loves Equality" in concorso al Festival Divergenti - Photo Credits: gagarin-magazine.it
Frame dal documentario “Allah Loves Equality” in concorso al Festival Divergenti – Photo Credits: gagarin-magazine.it

I documentari presentati al Festival

Elemento centrale di Divergenti saranno sicuramente i documentari. Otto, infatti, quelli in concorso. Tra questi due prime assolute: “I Tanti Triangoli Rosa” ( online il 27 Novembre) del fotografo spagnolo Luca Gaetano Pira, e “Amaranto” (online il 28 Novembre) della videomaker Noemi Mariluongo. Il primo nasce da un progetto fotografico che racconta le persecuzioni subite da persone della comunità LGBTQI+ in Spagna, Cile, Argentina e Uruguay. Il secondo invece, molto attuale, indaga la condizione delle sex workers trans nel bolognese durante il periodo dell’emergenza Covid.

Il 28 Novembre arriva invece “Allah Loves Equality”, documentario dell’italo-pakistano Wajahat Abbas Kazmi che denuncia le condizioni della comunità LGBTQI+ nel paese più integralista al mondo: il Pakistan. Lo stesso giorno “Sydney and friends” di Tristan Aitchison ci farà entrare nella realtà quotidiana della comunità intersessuale e trans del Kenya. Il 27 Novembre in anteprima ci sarà “Ti-Gars” di Doris Buttignol, documentario che esplora la storia di Vincent Lamarre, uno dei primi soldati transgender ad uscire allo scoperto in Canada. Lo stesso giorno, Kiko Goifman e Claudia Priscilla ci raccontano con il loro documentario “Bixa Travesty” la storia di un altro attivista trans, il performer Linn da Quebrada.

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Ancora il 27 arriva “Indianara” di Aude Chevalier-Beaumel e Marcelo Barbosa, un film dal grande peso politico. I registi raccontano infatti la storia di Indianara Siqueira, militante transfemminista dalla storia travagliata e consigliera comunale insieme a Marielle Franco a Rio de Janeiro. Il 26 Novembre, invece, sarà la volta dell’italiano Fortunato Calvino con “La Tarantina”. Il documentario narra la dura storia dell’ultimo femminiello dei quartieri spagnoli di Napoli. Il Festival, che torna dopo due anni di pausa, lo fa in grande, portandoci opere di prima scelta, e tutto questo gratis. Perché il cinema è di tutt* per tutt*. Nella speranza di “migrare” spiritualmente verso un mondo meno ostile.

Paola Maria D’Agnone

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