Novak Djokovic ha vinto gli Australia Open, per la decima volta in carriera, bettendo nella finale di Melbourne Stefanos Tsitsipas in tre set, con il punteggio di 6-3, 7-6(7/4), 7-6(7-5).

Il serbo aveva iniziato il torneo da quinto nel ranking mondiale e ora tornerà il numero uno al mondo. Si era presentato in Australia dopo aver saltato l’ultima edizione — fra molte polemiche — perché sprovvisto del vaccino contro il coronavirus richiesto ai giocatori. Non aveva quindi potuto difendere il titolo vinto l’anno precedente, per la terza volta consecutiva, che era andato allo spagnolo Rafael Nadal.

Con quest’ultima vittoria, Djokovic ha raggiunto proprio Nadal con 22 vittorie nei tornei dello Slam, mentre quelle complessive ottenute fin qui in carriera sono 93.

Il campione serbo ha così agganciato Rafa Nadal a quota 22 titoli Slam e da lunedì tornerà n.1 del ranking Atp. 

Dopo il punto decisivo Djokovic ha raggiunto il box del suo staff, dove ha lungamente abbracciato la madre Dijana ed il coach Goran Ivanišević, per poi abbandonarsi in un pianto liberatorio, steso sul pavimento.

Il campione serbo è quindi tornato in campo, dove è rimasto a lungo seduto, con il viso coperto dall’asciugamano. 

“Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno fatto sentire a mio agio nel tornare in Australia. Solo la mia squadra e la mia famiglia sanno cosa ho passato nelle ultime 4-5 settimane. Considerando tutte le circostanze penso che sia la vittoria più bella della mia vita”. Così Novak Djokovic, dopo aver ricevuto il trofeo degli Australian Open dalle mani di Ken Rosewell, 88 anni, vincitore di 8 titoli Slam. Il campione serbo ha anche rivolto un appello “a tutti i bambini che ci stanno guardando: sognate in grande e trovate qualcuno che abbia i vostri sogni, perché tutto è possibile”.