Documentario MotoGP, iniziano le riprese e sarà in stile “Drive To Survive”

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Di Redazione Metropolitan

La MotoGP vuole stare al passo con la Formula Uno, prendendo spunto non solo in fatto di aerodinamica e organizzazione del lavoro di sviluppo. Il successo del documentario “Drive To Survive”, che racconta il dietro le quinte dei weekend di gara della F1, non è passato inosservato dalla Dorna.

La società che detiene i diritti del Motomondiale, incoraggiata dagli ascolti della serie tv realizzata da Netflix in collaborazione con F1 (sempre in vetta nelle classifiche della piattaforma di streaming), si è già organizzata per produrre qualcosa di simile, ma dedicato alla “F1 delle due ruote”. Nella tappa inaugurale della MotoGP in Qatar, infatti, una troupe cinematografica era sul posto per le prime riprese.

Amazon e MotoGP vicini all’accordo per il nuovo documentario sul Motomondiale

Secondo il sito The-Race.com la Dorna e Amazon sarebbero ad un passo dalla firma per un accordo che vedrebbe la docu-serie dedicata alla MotoGP in onda su Prime Video, piattaforma streaming della compagnia internet di Jeff Bezos. L’obiettivo è quello di lanciare il prodotto nel 2022, con puntate che svelino i retroscena dell’attuale stagione della top class. La realizzazione della serie sarebbe affidata, a detta del sito inglese, alla società spagnola Mediapro e diretta da Alessandro Di Renzo, che ha già prodotto per Dorna numerosissimi documentari.

A tal proposito Manuel Arroyo, managing director e responsabile media della Dorna, ha parlato dello stato di sviluppo dell’ambizioso progetto. Arroyo non si è limitato a “Drive To Survive” e ai motori, ma nella sua analisi ha gettato uno sguardo importante al mondo del calcio. Il catalano, con recenti esperienze nella dirigenza del Barcellona FC, ha fatto riferimento alla serie tv “All Or Nothing”. Prodotta da Amazon, con lo stesso intento fatto successivamente proprio dalla docu-serie sulla F1, ha raccontato a tema calcistico le stagioni delle squadre inglesi Manchester City e Tottenham Hotspur.

“Vogliamo creare qualcosa di simile a quello che la Formula 1 ha con Netflix. Stiamo già girando con il pensiero che possiamo avere qualcosa di pronto nei prossimi mesi. È un modo nuovo, perché il pubblico oggi consuma lo sport in modo nuovo. “Drive To Survive” è un esempio, ma quello che è stato fatto da Amazon con “All Or Nothing” è un modello altrettanto valido. Siamo consapevoli che possiamo consegnare al pubblico un prodotto del genere. Tuttavia vogliamo essere sicuri di essere in buone mani, col giusto partner”.

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I piloti MotoGP in conferenza stampa, Qatar 2021. – Photo Credits: Motogp.com

Le reazioni della MotoGP: da Valentino Rossi a Massimo Rivola

Il fatto che, nella conferenza stampa del giovedì in Qatar, sia stata posta una domanda ai piloti proprio riguardo ad una loro opinione in relazione ad un documentario sulla MotoGP non è un caso. Valentino Rossi è sembrato ottimista e ne ha parlato così:

“Penso che il format sia diventato molto famoso, la serie sulla F1 è divertente. Potrebbe essere un buon modo per un appassionato di conoscere più a fondo cosa accade dietro la saracinesca dei box. Credo che sarebbe bello e utile anche per gente che non conosce bene la MotoGP e vorrebbe capirne i meccanismi“.

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Valentino Rossi in conferenza stampa, Qatar 2021. – Photo Credits: Motogp.com

Va sottolineato che “All Or Nothing” ha generato diverse frizioni tra Amazon e l’emittente britannica Sky Sports, detentrice ufficiale dei diritti televisivi della Premier League. Infatti, in quell’occasione, Amazon aveva strappato un permesso senza precedenti per l’accesso negli spogliatoi delle squadre. Allo stesso modo Sky Italia e, in generale, tutti i broadcasters ufficiali della MotoGP non saranno certo contenti dell’iniziativa. Legato a questa tematica, Guido Meda ha espresso un parere discordante riguardo al nuovo documentario sulla MotoGP. Il direttore di Sky Motori ha evidenziato come, effettivamente, la pay-tv italiana offra già un racconto del Motomondiale da una prospettiva che va al di là dell’azione in pista e dei suoi semplici avvenimenti.

Massimo Rivola, invece, ai tempi in cui ricopriva il ruolo di direttore sportivo in Ferrari aveva espresso i suoi dubbi in merito a “Drive To Survive”. Oggi, l’amministratore delegato di Aprilia Racing, sembra ricredersi visti i risultati della serie tv, alla sua terza stagione su Netflix:

“Specialmente in questo momento è chiaro che coinvolgere un pubblico numeroso e possibilmente nuovo è una buona idea. Abbiamo già visto operazioni simili in altri sport che hanno avuto molto successo. Non parlo solamente della qualità del prodotto, ma di tutti gli argomenti trattati, che danno merito all’immenso lavoro dietro le quinte di un team che compete nel motorsport”.

Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing. – Photo Credits: Motogp.com


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Tommaso Maresca