Carlos Alcaraz ottiene un’altra grande vittoria battendo in tre set Sebastian Korda e diventa il quarto campione Next Gen della storia, il primo a vincere perdendo solamente un set durante tutto il torneo.

Superiorità abbacinante di Alcaraz su un comunque ottimo Korda

Primo set molto intenso, combattuto ed equilibrato, con Korda che più spesso di Alcaraz ha in mano la partita. Se è vero che lo spagnolo appare più falloso del solito (saranno 7 i suoi errori non forzati), bisogna dar credito a uno statunitense molto reattivo in risposta e come al solito fastidiosamente profondo. Al servizio Seb concede molto sulla seconda, ma grazie a una prima su cui perde solo un punto riesce a non concedere mai palla break; Carlitos ha lo stesso problema sulla seconda, ma a differenza dell’avversario, la prima non lo toglie facilmente dai guai, ed è costretto a salvare cinque palle break. Al tie-break i rimpianti sono ancora per Korda, che servendo sul 5-4 subisce un doppio mini-break da parte di Alcaraz, il quale non spreca il set point e porta a casa il primo set.

Nel secondo set l’ago della bilancia punta più sul diciottenne di Murcia più che sul ventunenne di Bradenton. Il primo appare infatti meno falloso e più solido al servizio (su cui perde solamente tre punti), mentre il secondo risulta meno preciso e costante nel rendimento. Ad alimentare ciò è sicuramente il tennis a tratti snervante di Alcaraz, capace di trasformare una situazione difensiva e disperata in offensiva e vincente con un colpo. Il break conquistato dal classe 2003 nel quinto set è decisivo per chiudere anche il secondo tempo in suo favore col punteggio di 4-2.

La forbice tra i due si allarga ulteriormente nel terzo set, nonostante Korda non giochi un cattivo tennis, anzi. Lo statunitense fa quello che può per arginare la furia di Alcaraz, soprattutto quando questo colpisce la palla con quel dritto devastante. Il figlio di Petr nel secondo game spreca l’unica occasione di break del set, uno dei pochi scorci di speranza concessi dall’allievo di Ferrero. Nel game successivo Carlos gli strappa la battuta e costringe l’avversario a fare gli straordinari per salvare due match point due giochi più tardi. Avanti 3-2 e con il servizio a disposizione non si fa pregare troppo per chiudere sul 4-2 e mettere la firma su un torneo giocato a un livello nettamente superiore rispetto agli altri. Il fatto che Cerundolo sia stato l’unico giocatore nel torneo in grado di strappare un set allo spagnolo rende l’idea di cosa sia Alcaraz. Un indizio lo dà un bambino che dagli spalti stasera esibiva un cartello con su scritto “Carlos Alcaraz es un Maestro“.

ENRICO RUGGERI

Photo Credit: via Twitter, @nextgenfinals

Seguici su Metropolitan Sport