Bellezza, eleganza, passione, padronanza tecnica. Si chiude con “Don Chisciotte” di Ludwig Minkus, nella versione coreografica di Rudolf Nureyev messa in scena nel 2014 al Teatro alla Scala, il ciclo di appuntamenti che Rai Cultura ha dedicato al balletto classico nel mese di gennaio. Lo spettacolo, in onda sabato 6 febbraio alle 10.50 su Rai5, vede Natalia Osipova nel ruolo di Kitri e Leonid Sarafanov in quello di Basilio. Sul podio il Maestro Alexander Titov. Regia televisiva di Patrizia Carmine.

Don Chisciotte su Rai5 è uno dei tanti balletti che ci ha tenuto compagnia questi weekend, come Il Lago dei Cigni. La sua è una storia quasi antica, è infatti ripreso dalla celebre opera di Miguel de Cervantes, e ha subìto moltissimi adattamenti e modifiche, prima di essere presentato nella versione del Teatro La Scala che andrà in onda oggi. Ma vediamo insieme la sua storia.

La trama di Don Chisciotte su Rai5

La storia narrata comincia con il tentativo infruttuoso di Gamache di sposare la bella Kitri: lei, però, si innamora di Basil, un giovanotto del villaggio. Il padre di Kitri dunque non vuole che sua figlia sposi il semplice Basil, così organizzano una fuga. Prima di partire, si ritrovano in una taverna, ma il padre li vede e li insegue. Basil, per salvare la situazione, fa finta di essere in punto di morte. Kitri dunque chiede al padre l’approvazione del matrimonio, prima che Basil muoia: il padre fortunatamente approva. Basil allora si alza da terra per festeggiare.

Il balletto è andato in scena per la prima volta il 14 dicembre 1869, al teatro Bolshoi di Mosca. Ne esistono tantissime varianti e reinterpretazioni, ma la più celebre è quella del coreografo Marius Petipa, su musiche di Ludwig Minkus. Ma già nel 1740 la storia venne adattata a Vienna. Successivamente, un’altra versione fu presentata a L’Opéra National de Paris nel 1743, e per concludere nel 1783 il Teatro La Scala di Milano ne da una sua versione.

Gli adattamenti

Insomma, questo balletto ha fatto il giro del mondo. Infatti, nel 1808 fu creata una versione per i Balletti Imperiali russi, nel 1809 una per il Teatro Her Majesty’s di Londra. Ne esiste pure una italiana: Paolo Taglioni, fratello di Maria, una delle ballerine più importanti della nostra storia, ne creò un adattamento per l’Opera di Stato di Berlino andata in scena nel 1839. Successivamente suo zio, Salvatore Taglioni, la portò al Regio Teatro di Torino nel 1843.

Sia Balanchine che Nureyev hanno apportato le loro modifiche, ma la versione più recente risale al 2005, ed è quella della Compagnia Farrell. Ancora oggi viene utilizzata quest’ultima versione. L’opera è divisa in tre atti, che seguono il filone della storia. Noi non vediamo l’ora di vederlo oggi su Rai5.

Marianna Soru

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