È una New York blindata quella che si sta muovendo attorno a Donald Trump in attesa della sua incriminazione ufficiale prevista per le ore 20 italiane presso il tribunale. In campo gli agenti del Secret service assegnati ad ogni ex presidente, la polizia e i funzionari del tribunale. In aula il giudice ha autorizzato solo i fotografi e non le telecamere per evitare che l’udienza degeneri. Il tycoon dovrà rispondere di 34 reati ma ha già chiesto al procuratore Bragg di autodenunciarsi per aver rivelato i dettegli dell’inchiesta che lo riguarda ai giornalisti
Il giorno dell’incriminazione di Donald Trump
“Gli atti vandalici non saranno tollerati. La città è la nostra casa, non il campetto in cui scaricare la rabbia”. È il messaggio, come riportato da Open, che il sindaco di New York Eric Adams ha lanciato ai seguaci di Donald Trump. Ad accogliere il tycoon c’è una grande mela blindata con in campo blocchi stradali, la polizia, gli agenti del Secret service e i funzionari del tribunale. Al momento Trump è nella sua residenza dell’omonima torre in attesa di essere preso in consegna ed essere portato in tribunale alle 14, ore 20 italiane, dove si terrà l’udienza che lo vedrà diventare ufficialmente il primo ex presidente degli Stati Uniti ad essere incriminato.
Il tycoon dovrà rispondere con ogni probabilità di 30 reati per frode commerciale. Al centro dell’inchiesta che lo riguarda il pagamento alla pornostar Stormy Daniels per ottenere il suo silenzio sulla relazione avuta con il tycoon. Questo pagamento, infatti, secondo l’accusa sarebbe avvenuto in modo illegale con 130 mila dollari provenienti dai fondi per la campagna presidenziale del 2016 e con la falsificazione di registri contabili. Il tycoon dal canto suo ha già messo benzina sul fuoco chiedendo sul social l‘incriminazione del suo grande accusatore, il procuratore Alvin Bragg. Secondo Trump il procuratore sarebbe colpevole di aver fornito informazioni dettagliate sulla sua inchiesta ai giornalisti e per questo dovrebbe addirittura autodenunciarsi.
Come avverrà l’udienza
La procedura preparata per l’udienza di Donald Trump non sarà con ogni probabilità quella seguita per un comune accusato. Al tycoon verranno prese probabilmente le impronte digitali ma non sarà messo in cella e ammanettato viste le alte misure di sicurezza a cui, come ex presidente, è sottoposto. In dubbio anche la foto segnaletica perchè le autorità hanno paurz che possa essere diffusa nonostante il divieto imposto nello stato di New York. Per evitare problemi il giudice Merchan che presiederà l’udienza ha dato il permesso ai fotografi di essere presenti solo prima dell’inizio mentre qualsiasi accesso è stato negato alle telecamere. Al termine dell’udienza Trump farà ritorno a Mar-a-Lago dopo aver tenuto un discorso all’America
Non è chiaro se farà o meno una dichiarazione in tribunale. Quello che è scontato che Trump continui a dichiararsi innocente e vittima di una persecuzione giudiziaria cercando di sfruttare questa inchiesta a vantaggio della sua campagna elettorale. Il tyccon dovra infine fare i conti con un altro procedimento giudiziario che si terrà probabilmente in Georgia dove potrebbe essere incriminato per i voti che cercò illecitamente di ottenere per battere Biden alle scorse elezioni presidenziali.
Stefano Delle Cave
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