Oggi in Italia il numero di donne interessate alla carriera in divisa è sempre più in crescita. Nonostante i progressi ottenuti rispetto al passato, la disparità di genere nell’ambiente militare risulta ancora molto sentita.
Giovani donne e divisa
Dall’Osservatorio sulle professioni in divisa 2021, realizzato da Skuola.net in collaborazione con Nissolino Corsi, è emerso che sempre più giovani donne scelgono la divisa. Il sondaggio è stato effettuato su circa 50mila tra studenti e studentesse di scuole di secondo grado e università.
Il numero di ragazze decise ad entrare in questo settore ha ormai raggiunto quella che si registra tra i colleghi maschi, in rapporto di 2 su 5. I ragazzi spesso pensano invece che la vita militare non sia adatta alle donne: per il 10% è un mondo ancora troppo lontano dall’universo femminile.
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Una volta arruolate, secondo l’indagine, l’87% delle ragazze ritiene che una donna possa tranquillamente aspirare alle posizioni di vertice. Il problema sorgerebbe per la controparte maschile: ben 2 uomini su 5 ammettono che non sarebbero a proprio agio nel ricevere ordini da una donna e/o nell’impartirli.
Quali sono le divise preferite dalle aspiranti giovani donne in divisa? Tra le forze armate soprattutto Esercito, Carabinieri e marina. In cima alla classifica delle forze di polizia svetta la Polizia di Stato: le ragazze sarebbero più interessate alla polizia penitenziaria mentre i ragazzi propendono per i vigili del fuoco.
La parità di genere e la divisa
Cosa vuol dire lavorare in un ambiente caratterizzato da una presenza prettamente maschile? Esiste la parità di genere nel mondo delle donne in divisa?
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Ad esempio per quanto riguarda il mondo donne nel corpo di Polizia Penitenziaria, è risultato che nelle carceri non ci sono spogliatoi, bagni, armadietti e stanze per il pernottamento che siano riservati alle sole donne.
Il mondo militare è da sempre considerato un dominio dell’uomo, anche per quanto riguarda la questione fisica. Basta pensare al peso minimo della divisa del Nocs (il Nucleo operativo centrale di sicurezza) – un Corpo speciale della Polizia di Stato – che tra protezioni balistiche, armi e caschetto arriva a più di 20 chili: se non si è preparati fisicamente diventa impossibile anche a camminare.
Le donne in Italia hanno avuto accesso alle Forze Armate nel 2000, grazie alla legge 380 del 1999. Oggi sono circa 12.000 le donne in divisa, tra le diverse forze armate e quelle di ordinamento militare. La presenza media femminile nelle forze armate è attualmente del 4,40%. Sono 1300 le donne ufficiali, 1100 i marescialli, 270 i sergenti, 5000 le volontarie in servizio permanente e 600 le allieve.
Francesca Mazzini