Dor: primo appuntamento dell’anno con la rubrica Parole dal Mondo! Questa settimana, un termine proveniente dalla lingua romena che indica la mancanza e il desiderio di rivivere un sentimento.
Dor: la mancanza o la sofferenza di rivivere un sentimento
La maggior parte delle parole intraducibili provenienti da numerosi idiomi, indicano delle sensazioni o si riferiscono ai sentimenti; come Hiareth, Saudade, Flechazo, trattati in precedenza, anche il termine Dor, etimologicamente derivante dalla lingua romena, si riferisce ad una sensazione provata. La peculiarità curiosa di questa parola è che, nel suo significato, riflette tre concetti ben precisi: il desiderio, la nostalgia, e la mancanza. Emozioni che, spesso, si accostano a rapporti, relazioni e sentimenti.
Il concetto di Dor e con esso la sensazione che ne deriva, nasce dalla senso di mancanza: una sofferenza provocata da una separazione che sconfina nel desiderio di rivivere una passata emozione perduta. E’, quindi, un miscuglio di nostalgia, assenza di qualcosa o qualcuno ma, al contempo, una potenziale aspirazione a qualcosa di più: una malinconia che non si rassegna, nonostante i sospiri.
Il concetto come desiderio di avvenire futuro
Questo termine, che esprime un concetto così eclettico, si contraddistingue per la sua versatilità. Come precedentemente citato, indica una malinconia nostalgica, intrisa di paturnie dovute ad un’assenza: un desiderio rivolto ad una mancanza. Questo tipo di sensazione espressa dal Dor può essere sperimentata non solo in una relazione o per una persona. La tipica tristezza dolce-amara veicolata dal termine, si può verificare anche in correlazione alla propria terra d’origine, un luogo importante del passato di ognuno, un oggetto infantile, la casa natia. Il Dor, infatti, non ha una collocazione ma si propaga in tutte le dimensioni reali e temporali; è una tematica tipica di molte canzoni popolari che, come un vecchio ritornello, recita “Of dorule, dor”, un richiamo alla nostalgia. Dor può anche essere interpretato come un desiderio di avvenire, di morte e di unione con il mondo della natura. Questo aspetto è sapientemente esplicitato nel componimento del noto poeta romeno Mihai Eminescu:
”Ho un solo desiderio: Nel silenzio della notte lasciatemi morire al margine del mare”.
In questo verso, la voglia di ricongiungersi con la natura, la sofferenza della mancanza dovuta ad un elemento naturale, e il desiderio di un avvenire che indica unione.
Stella Grillo
Foto in copertina: Dor – Photo Credits: ilpost.it
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