Dorohedoro – Recensione

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Di Redazione Metropolitan

Ci sono un uomo con la testa da caimano, un insetto gigante radiocomandato, un Frankenstein costruito con parti umane e uno stregone. Si stanno affrontano in una partita di baseball magica, in un campetto di lamiere distrutto con al centro una palude senza fondo. Potrebbe sembrare l’inizio di un assurda barzelletta. Invece no. Questo è Dorohedoro.

Questa è solo una delle bizzarre scene che vi troverete davanti seguendo le avventure di Cayman e Nikaido. Vi ritroverete sospesi a metà strada tra la città steampunk di Hole ed il mondo vittoriano e infernale degli stregoni. Un mondo stravagante, folle, delirante, splatter (sicuramente non adatto a chi soffre di stomaco alla vista del sangue, e credetemi, ne scorrerà parecchio), horror, fantascientifico. Sempre, però, con una buona dose di black humor demenziale sempre dosato al momento giusto. Questo è Dorohedoro.

Dorohedoro - photo credits: web
Dorohedoro – photo credits: web

Dal manga all’anime

Nato come manga nei primi anni duemila, Dorohedoro è stato realizzato dalla mangaka Q Hayashida per un lungo e travagliato ventennio. Terminatane la serializzazione sulla rivista Montly Shonen Sunday nel 2018, oggi, grazie al grande successo ottenuto, lo studio Mappa ne ha realizzato un adattamento animato. Dopo essersi già cimentato nell’adattamento di importanti anime(Kakegurui, Shingeki no Bahamut,Inuyashiki) Mappa ha realizzato con Netflix la serie anime, disponibile dal 28 maggio.

La serie originale Netflix, trasmessa dal 12 gennaio di quest’anno in Giappone, è finalmente arrivata in italia, con una prima stagione composta da 12 episodi; Essi riprenderanno i primi 7 volumi del manga fino al capitolo 41. In Giappone saranno disponibili anche 6 OVA, della durata di 5 minuti ciascuno, che verranno inclusi nel secondo disco dell’edizione blu-ray. Ogni episodio riprende alcune delle storie contenute nei capitoli bonus presenti alla fine dei volumi del manga. Non ci resta che sperare arrivino anche qui in Italia.

Dorohedoro – Plot

Il mondo di Dorohedoro è peculiare, unico. Possiede alcuni elementi shonen, un qualcosa di seinen, è un horror, ma è anche steampunk, è fantascientifico ma con elementi fantasy. Impossibile da inquadrare.

Hole, la città dove si svolgerà parte della vicenda, è una città decadente, grigia, sporca, distopica, underground, dove si cerca continuamente un modo di sopravvivere alla giornata: talmente ben caratterizzata da divenire un protagonista vera e propria dell’anime. la gente vi abita in edifici distrutti, vive per le strade, è continuamente bersagliata da bande di teppisti e di criminali. Se tutto ciò non bastasse, a rendere Hole un posto dal quale guardarsi bene per passarci le vacanze, questa ridente cittadina, che sembra uscita direttamente dal mondo post apocalittico di Hokuto no Ken, si trova esattamente a metà strada con il mondo degli stregoni, un mondo collegato direttamente con l’inferno.

Dorohedoro - photo credits: web
Dorohedoro – Photo credits:web

Il mondo di Dorohedoro è infatti un mondo in cui la magia e la realtà si fondono alla perfezione, creando un incrocio unico e ben riuscito. Il mondo degli stregoni fa da contraltare ad Hole: è pulito, ricco, vittoriano, luminoso. la stessa colonna sonora cambia quando ci troviamo qui. Gli stregoni viaggiano continuamente, tramite la creazione di portali, dal loro mondo alla città di Hole, dove vanno ad esercitarsi compiendo esperimenti e magie sugli esseri umani. E gli esiti di queste stregonerie sono ovunque: persone con teste da polipo, insetti giganti che abitano le fogne, costruzioni architettoniche che mixano la fantascienza ed il fantasy. Durante i primi anni della comparsa degli stregoni gli umani avevano organizzato delle associazioni di quartiere per resistere ai loro continui assalti. Ma ben presto Hole dovette arrendersi, e ormai la minaccia della magia può colpire dietro ogni angolo.

I protagonisti

Ed è proprio ad Hole che faremo conoscenza con i nostri due protagonisti. Cayman è un’uomo con la testa da alligatore, che si è risvegliato in una clinica specializzata nella cura di umani colpiti dagli stregoni. Non ricorda chi è, non ricorda il suo nome, non sa chi lo ha trasformato così. Sa soltanto che per colpa degli stregoni ora un uomo abita dentro il suo corpo: quell’uomo potrebbe essere lo stregone che lo ha trasformato, o potrebbe addirittura essere lui stesso.
L’unico modo per scoprirlo? Mangiare la testa degli stregoni, cosi che l’uomo nel suo corpo possa riconoscere chi lo ha maledetto.

Nikaido è una ragazza che gestisce un ristorante di Hole, l’Hungry Bug, e per arrotondare le sue entrate soccorre per le strade le vittime della magia. Sarà proprio Nikaido a trovare il corpo di Cayman, decidendo di aiutarlo a dare la caccia agli stregoni e a cercare le risposte al mistero della sua trasformazione. Nasconde tuttavia un misterioso segreto, che farà di tutto per non rivelare.

En è uno stregone molto potente. Ammirato e temuto, chiunque vorrebbe entrare nella sua famiglia ed averlo come compagno per la posizione sociale che ricopre. È minacciato tuttavia dagli occhi crociati, una gang di stregoni mediocri che spacciano la polvere nera. utilizzerà allora i suoi agenti, Shin e Noi, per eliminare i propri nemici, tra i quali finirà suo malgrado Cayman: egli, infatti, possiede gli occhi crociati, e dovrà scontrarsi più volte con En, che potrebbe sapere chi è lo stregone che lo ha trasformato.

Dorohedoro – recensione

La prima cosa che ci colpisce di Dorohedoro è il suo stile. Il tratto è “sporco” e netto, il comparto artistico è di buon livello, ed il lavoro realizzato tramite CGI ha fatto sicuramente il suo dovere. Ma è sicuramente l’immaginario visivo realizzato da Q Hayashida, gore e visionario, a far rimanere Dorohedoro nella vostra testa (e nel vostro stomaco): colorato, grezzo, splatter, psichedelico, ogni nuova location sarà dettagliata e con una sua unicità.

Dorohedoro - Photo Credits: Web
Dorohedoro – Photo Credits: Web

Lo stile grafico che mixa CGI e disegni 2D è ben riuscito, anche se in alcuni frangenti i movimenti dei personaggi rallentano e stonano un po dall’armonia generale. I combattimenti sono realistici e “pesanti”, con i colpi inferti, che siano corpo a corpo, all’arma bianca o magici, fanno sentire il loro peso e sono sempre emozionanti.
Menzione particolare va fatta alla colonna sonora, dosata nei punti giusti e sempre d’atmosfera. Inoltre, se la sigla di apertura è sempre la stessa per i 12 episodi, quella di chiusura si alterna, riferendosi al personaggio principale dell’episodio in questione.

I personaggi sono delineati proprio dal comparto visivo: ogni stregone ha una maschera che lo caratterizza, e ognuna vi stupirà più della precedente: teschi, cuori umani, funghi, insetti, cibi, ogni volta le idee della mangaka per la resa artistica dei personaggi vi lasceranno a bocca aperta.
E ad ognuna delle maschere corrisponderà un potere unico dei protagonisti: c’è chi è in grado di tagliare a pezzi i suoi nemici lasciandoli in vita, chi di realizzare bambole umane, alcuni viaggiano nel tempo, altri sono in grado di resuscitare i morti.

Follia e mistero

La trama è ricca di mistero e colpi di scena: chi ha trasformato Cayman? Che segreti nasconde Nikaido? Cosa nasconde il mondo degli stregoni? Chi sono i buoni e chi i cattivi?
Le scelte narrative vi colpiranno come un pugno dritto in faccia: i nostri protagonisti non si faranno scrupoli ad uccidere pur di scoprire le risposte agli interrogativi che li attanagliano, mettendosi spesso alla stregua dei loro inseguitori: tutto ciò costringerà lo spettatore a non essere sempre sicuro da che parte schierarsi.

E proprio quando la storia starà per raggiungere il climax e a darci le risposte che aspettiamo, le carte verranno di nuovo mischiate e le certezze che pensavamo di avere verranno sostituite da nuovi interrogativi, lasciandoci con un impellente bisogno della nuova stagione.

Dorohedoro - photo credits: web
Dorohedoro – Photo credits: web

Considerazioni finali

Dorohedoro è un mix unico ottimamente riuscito. Non si pente di prendere spunto da generi diversi, e li fonde per creare qualcosa di unico ed eccezionale. Gli omaggi a George Romero, a Doom ( magnifica sigla di chiusura) e a La Notte del Giudizio, si sprecano.
Mescola mistero, fantascienza, fantasy e horror raccontando una storia pazza e peculiare, che nasconde in sordina anche delle denunce sociali. Ad Hole le persone girano in maschera perché la pioggia nasconde scorie magiche mortali; per le strade circola una “polvere nera”, che assunta esattamente come la droga, potenzia le abilità degli stregoni ma li porta alla morte; il divario sociale, ben rappresentato tra gli stregoni di élite come En e gli stregoni di basso rango come gli occhi crociati, è ben presente.

In definitiva, vi consigliamo assolutamente Dorohedoro. Seguire le avventure di Cayman, Nikaido, Ed, Shin e Noi è qualcosa di unico che non avete visto in nessun altro anime. O almeno non in maniera così folle e stravagante. Dopo un inizio un po a rilento, dal quarto episodio la storia decolla in un susseguirsi di colpi di scena magici e deliranti, portando lo spettatore a viaggiare attraverso i portali di Hole verso il mondo demoniaco degli stregoni, alla ricerca dei misteri che avvolgono questo pazzo anime.

Ciò che accadrà nella prossima serie è ancora avvolto nel caos. E tutto questo è Dorohedoro!

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