Dragonlance l’ombra della Regina dei Draghi è il ritorno in salsa 5.0 di uno dei setting di Dungeons & Dragons più amati e conosciuti dai giocatori e dai Master. Insomma, come potrebbe non esserlo? Propone da sempre campagne, high fantasy e farcite di draghi, ricche sia di narrativa libera che di spunti più “guidati”, e c’è pure una bella guerra. Non a caso dalla sua prima apparizione negli anni ‘80 per Advanced D&D sono stati pubblicati numerosi supplementi per ogni edizione, fra cui questo L’ombra della Regina dei draghi: la prima per la quinta edizione.

Wizards of the Coast ci ha affidato una bellissima copia cartacea di questa riedizione, che abbiamo subito messo alla prova sia con dei neofiti e principianti, che con player più stagionati. Il responso è stato unanime: è davvero un volume eccezionale!

Dragonlance l’ombra della Regina dei Draghi Recensione

La guerra divampa…

Ecco, per cominciare questa recensione di Dragonlance l’ombra della Regina dei Draghi, la descrizione ufficiale presente sul sito ufficiale di D&D: 

“Takhisis, la Regina dei Draghi, è tornata nel mondo di Krynn. In tutto il paese, i suoi eserciti di fanatici draconici conducono una brutale guerra di conquista. Mentre le Armate dei draghi marciano sull’ignara nazione di Solamnia, solo i difensori della città di Kalaman cercano di opporvisi. Ma le Armate dei draghi non si accontenteranno di schiacciare i loro nemici. Un antico male al servizio della Regina dei Draghi è alla ricerca di un’arma magica che potrebbe dominare Krynn per sempre. Dragonlance: L’ombra della Regina dei Draghi è una vicenda di conflitto e ribellione ambientata durante la leggendaria Guerra della Lancia. Crea personaggi provenienti da Krynn, il mondo in cui hanno luogo gli avvenimenti di Dragonlance, quindi conducili sul fronte della battaglia contro lo spaventoso esercito dei draghi.”

L’ambientazione, divenuta nel frattempo iconica fu lanciata negli anni ’80, insieme a nuove opzioni di classi e razze specifiche come i Kender, anche noti come “i bambini del mondo”. Sono una razza amante dell’avventura, curiosa, spontanea e che incarna la giovinezza. Il corrispettivo più simile presente su altri mondi sarebbero gli halfling, ma in realtà le similitudini sono per lo più fisiche. Come avrete già capito, però, la storia di L’ombra della Regina dei Draghi non ruota attorno ai teneri Kender, quanto piuttosto intorno a una terribile guerra che abbraccia un intero continente: Kalaman, in lotta contro l’inarrestabile “Dragon Army”. I giocatori e il master sono perciò coinvolti in macchinazioni militari tanto epiche quanto tragiche, mentre esplorano le conseguenze del conflitto su varie “scale”. 

Ci sono eventi grandiosi, come le prime “guerre” giocabili della quinta edizione. Sappiamo bene che a molti non piace darsi battaglia al di fuori dai contesti più piccoli degli scontri tipici dei GDR. Perciò vi vogliamo rasserenare: anche se i conflitti fra enormi eserciti sono obbligatori, si possono far scontrare i player in delle arene ricavate ritagliando idealmente una porzione del terreno di guerra esteso. Applicando, quindi, al suo interno non più il regolamento della “guerra” ma quello dello scontro convenzionale. 

Dragonlance l’ombra della Regina dei Draghi Recensione

Dragonlance, l’ombra della Regina dei Draghi Recensione, “Story Driven”

Ad ogni modo, per contrasto con gli impersonali tenzoni ad ampio raggio, ci sono anche moltissimi momenti intimi. Perdere amici lungo la strada non è impossibile. Sta a ciascun personaggio e giocatore decidere se salvare gli innocenti cittadini, combattere per la giustizia o semplicemente riempirsi le tasche. Nessun altro mondo di D&D è elaborato in modo così ricco e completo quanto Krynn. E il bello di questo manuale è che riesce a includere decenni di avventure, dozzine di romanzi, molteplici giochi da tavolo e tanto altro ancora in un volume completo, ma compatto. 

Ci riesce sacrificando, se così si può dire, buona parte della libertà interpretativa sull’altare di un avanzamento fortemente “story driven”. Il che non è per forza un male, a seconda del livello di sforzo che si intende mettere come Master, e della preparazione o intraprendenza dei giocatori. Il volume si sviluppa dall’inizio alla fine come un film al cinema, e non esiste alcun supporto prescritto se si devia dal seminato. A volte è possibile svolgere le missioni in ordine sparso, ma ci sono comunque ragioni logiche piuttosto forti per eseguirle in un certo ordine. 

Non intendiamo dirvi altro su storia o possibili classi, personaggi e percorsi: lasciamo a voi il piacere di scoprire tutti i bivi che Dragonlance L’ombra della Regina dei Draghi ha in serbo per voi. Il livello dei registri usati, dei testi e della caratterizzazione di ogni NPC è talmente alto e bello che vale la pena scoprirlo da sé. Solo un ultimo appunto, per gli amanti delle trappole e dei puzzle: questo volume potrebbe non far per voi, dal momento che si focalizza MOLTO sulla qualità della narrazione, e meno o per nulla sull’offrire rompicapo di qualunque genere. 

Dragonlance l’ombra della Regina dei Draghi Recensione

I manuali avventura vanno bene per i principianti?

Se i manuali d’avventura come questo Dragonlance L’ombra delle Regina dei Draghi oggetto della qui presente recensione siano o no adatti ai principianti, è dibattuto. Da anni Wizard mira ad includere chiunque nel pool di possibili giocatori, con un’offerta ludica e contenutistica nei manuali sempre più “a sè stante” e guidata. Perciò non serve nulla per goderti questa avventura. È completamente autonoma e il librone che la racchiude è sufficiente per vita al mondo. Essendo un’avventura completamente nuova e indipendente, tutto ciò che serve per giocare a Shadow of the Dragon Queen sono le regole di base (o il Manuale del giocatore) e il Manuale dei mostri per alcune statistiche dei nemici. Come altri libri di Dungeons and Dragons basati sulla trama, anche questo incoraggia i giocatori a confrontarsi con nuovi eroi. 

Le missioni sono progettate per portare i personaggi dal livello 1 al livello 11 e ogni protagonista avrà modo di svilupparsi in potere e prestigio. Ad esempio, puoi interpretare un Cavaliere Solamnico o un Mago dell’Alta Stregoneria. Di particolare nota è la sottoclasse Lunar Sorcery, che trae il tuo potere dalle tre lune di Krynn: molto stilosa e azzeccata per la lore del mondo di gioco. A tal proposito…

Si può dire che l’unico limite al discorso “accessibilità ai principianti” sia il desiderio dei suddetti di mettersi in gioco. A livello esclusivamente pratico, con in mano il manuale dei mostri e dei giocatori sia il Master che i player hanno tutto l’indispensabile. Possono creare personaggi unici, spaziando tra varie razze e classi. Possono vivere una storia entusiasmante condita da testi già pronti, dialoghi con varie diramazioni, missioni secondarie e una principale al cardiopalmo. Il tutto, però, sapendo che quando si studia un po’ di lore si riesce a dar vita a momenti ancor più magici. Il che vale per il Master, ovvio, ma anche per le sue “pedine”. 

Un buon condottiero per questa avventura, quindi, sapendo ciò che vi abbiamo detto anche in merito alla libertà di deviare dai binari della storia, deve essere in grado di tenere per mano i suoi giocatori… senza che se ne accorgano. Non serve che sia “stagionato” o che abbia già fatto da Master prima, ma… aiuta molto. Questo perché sarà lui/lei a spingere silenziosamente affinchè accadano dati allineamenti, o perché non si presentino situazioni troppo dissimili da quelle proposte nel libro. E qualora si andasse “fuori script”, sapere come tornar dentro al libro, o prendere la tangente per metterlo da parte finché non si presenta l’occasione non è cosa da poco. 

P.S. La mappa gigante presente sul fondo del volume è davvero eccezionale e bellissima!