Drusilla Foer, ospite a Verissimo, è stata investita da una valanga di critiche. L’artista, all’anagrafe Gianluca Gori, si è resa protagonista di una confessione commovente. Peccato che le sue parole fossero frutto di una fervida immaginazione. Tutti avevano interpretato come realtà la performance dell’attore.
Dopo Verissimo Drusilla Foer è stata sommersa dalle critiche
È tipico del talk-show Verissimo far emergere dalle interviste i particolari più personali della vita dei personaggi dello spettacolo. Questo format si è ripetuto anche la scorsa domenica, puntata nella quale è stata protagonista Drusilla Foer. L’artista ha messo in scena – nel vero senso dell’espressione – una commozione esagerata per il suo defunto marito, che in realtà, non esiste.
Insomma, una vetrinizzazione sociale vera e propria, una performance che non è passata inosservata agli occhi dei telespettatori più attenti. La realtà è stata sostituita dall’immaginazione, e a molti è venuta in mente Pamela Prati e la finta storia del matrimonio con Mark Caltagirone.
Nasce spontanea la riflessione: è giusto parlare di sentimenti reali inscenando storie fittizie? Fulminante il commento della giornalista e scrittirce Selvaggia Lucarelli che sull’account Twitter scrive che la differenza tra Pamela Prati e Drusilla Foer è che “Pamela esiste, lei credeva a ciò che diceva, noi no. Drusilla non esiste, lei non crede a quello che dice (interpreta), noi si. Più o meno”. Questo post sottende sicuramente una critica sulle modalità di comunicazione dell’artista presa in causa.
Innegabile che questo episodio faccia emergere quanto sia pressante la richiesta della società di metterci in mostra continuamente. L’importante è parlare, anche superficialmente, di qualcosa che possa intrattenere. Il silenzio non è nobile, è la realtà ci fa paura. La verità è che forse, non sono queste le narrazioni che dovrebbero farci riflettere sulle parti più intime del sentimento umano.
Michela Foglia
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