Drusilla Foer è un’artista che sta riscuotendo un’importante successo sia sul web che sui palcoscenici dei teatri che ricomincerà a calcare con il tour Eleganzissima dal 9 febbraio. Ora è invece pronta ad affiancare Amadeus alla conduzione del festival di Sanremo durante la terza serata, annuncio fatto dallo stesso direttore artistico e a seguito del quale non sono mancate frecciatine mandate dal senatore Pillon, alle quali Drusilla ha risposto con tutto un altro tipo di eleganza.
Drusilla Foer, da Gianluca Gori a Sanremo 2022
Si racconta emozionantissima Drusilla Foer in procinto di affrontare uno dei palchi più importati del panorama artistico italiano, quello di Sanremo. L’artista è stata scelta da Amadeus in quanto rappresenta un’attrice, una donna raffinata, una cantante e un’autrice a tutto tondo, piena di capacità e in grado di affascinare il pubblico grazie alle sue svariate interpretazioni.
Si presenta come l’alter ego di Gianluca Gori, originariamente fotografo toscano da una famiglia privilegiata, che ha poi creato il personaggio di Drusilla, dotandola di grande charme e personalità.
Drusilla dopo essere diventata famosa sul web, individuata come un’icona di stile, divertente e astuta, è poi riuscita a raggiungere un pubblico più vasto recitando in Magnifica presenza, di Ferzan Ozpetek.
Per chi era già nota, non ha dubbi sul fatto che sul palco di Sanremo sarà impossibile non rimanere attratti da lei, e in merito alla serata che condurrà, intervistata dal Corriere Della Sera, Drusilla anticipa apertamente: “Sul palco dell’Ariston cercherò di divertirmi. Adorerò dire “dirige Beppe Vessicchio“. […] Canterò se è proprio necessario e criticherò molto Amadeus, lo stuzzicherò”.
Rilascia anche un commento in merito al significato che può avere e che vuole portare con, la sua presenza sul palcoscenico: “So di essere un personaggio poco tranquillizzante. Ho avuto a che fare coi diritti Lgbtq, con la meritocrazia per le donne, il bullismo: fra queste cose […] se qualcuno trova uno spunto di riflessione, se posso essere portabandiera di qualcosa, sono contenta”.
Non quindi un obiettivo comunicativo preciso, se non quello di portare sé stessa e di avere la possibilità di ispirare qualcuno, chi lo riterrà opportuno.
Il senatore leghista Simone Pillon, noto forse più che per i propri riconoscimenti professionali, per portare avanti fermamente e apertamente, quindi con coraggio, le proprie convinzioni omofobe, contro i diritti e in generale la comunità Lgbtq, aveva commentato la scelta di chiamare Drusilla sul palco dell’Ariston scrivendo: “[…] Una domanda: ma sempre in rispetto delle quote, non si potrebbe avere tra i co-presentatori un normale papà (uno eh, non due), e magari di ispirazione conservatrice? Sarebbe un bel segnale, se non altro a tutela delle specie a rischio estinzione televisiva”.
Si potrebbe cominciare ricordando a Pillon che l’arte è arte e spesso e volentieri non ha niente a che fare con l’orientamento sessuale, o il genere di appartenenza; ma a commentare nel modo più esaustivo possibile ci ha pensato proprio la diretta interessata: “Era una bella idea anche mettere un nonno, una zia, ma il proprio pensiero non può essere sostitutivo del pensiero di un altro. Mi aspettavo la polemica. Se fossi stata una Drag Queen sarebbe stato più semplice: finché si vede un’estremizzazione, riusciamo a prendere le distanze, mentre per certe persone un’interpretazione è meno comprensibile. Ma io tendo a pensare che un’artista prima lo si ascolta, poi si esprime un’opinione“.
Contestazioni a parte, lo spettacolo proposto da Drusilla è uno dei più attesi, e ci si aspetta che di vederla completamente radiosa, contraddistinta dalla propria eleganza, a Sanremo, anche se l’agitazione ammette che sarà presente.
Prova però a non preoccuparsene più di tanto, e anzi facendo riferimento alla scalinata commenta ironicamente: “Se non casco, sarò sublime”.
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