Motomondiale

Ducati, dominio nel Motomondiale prenotato? Grandi propositi per il 2022

Ducati pronta al suo dominio nel Motomondiale. Traguardo potenzialmente vicino e cui ora guarda con ferma determinazione. Tanto graduale quanto tangibile, infatti, l’ascesa negli ultimissimi tempi della Rossa, con doppio titolo iridato quest’anno per costruttori e squadre, 7 gare vinte e ben 24 podi raggiunti. Peccato per il titolo piloti, punto di arrivo cui ora mira per il 2022 una più che risoluta Ducati. Importante salto di qualità quello che si spera così a Borgo Panigale, verso quegli stessi risultati del lontano 2007, anno del titolo iridato piloti. Un monopolio dalle basi ben fondate, vista anche una Ducati elettrica già in pista a Misano e collaudata dal Campione Michele Pirro, con la casa italiana fornitore ufficiale dal 2023 della MotoE.

Progressivo il cammino per il dominio Ducati. Già importanti basi nel mercato elettrico: l’azienda fornitrice ufficiale dal 2023 di MotoE

Progressivo ma già chiaramente lampante il cammino Ducati verso il dominio nel panorama motorsport, già ben avviato nella stessa stagione MotoGP 2021. Prima fila per la Rossa in tutte le corse, con un trionfante GP di Valencia che ha visto primo Bagnaia, secondo Martin e terzo Miller. Non solo. Importante primato per Ducati previsto anche nel mercato elettrico, con l’azienda italiana fornitrice ufficiale della MotoE per 4 stagioni e a partire dal 2023.

“Ora puntiamo al titolo piloti”. Ciabatti guarda al futuro puntando ai risultati del lontano 2007, in vista di un salto di qualità nel 2022

Dei grandi risultati, con tanti significativi sbocchi per un 2022 che si preannuncia così decisamente prospero e con tutte le carte in tavola per ottenere il titolo piloti:

Ora però puntiamo al titolo piloti, che manca dal 2007dichiara infatti il direttore sportivo Ducati Paolo Ciabatti, secondo quanto riportato su La Repubblica– Nel finale Pecco Bagnaia ha vinto 4 degli ultimi 6 GP, chiudendo 3° in Texas e cadendo a Misano – mentre era in testa – quando mancavano 5 giri alla fine. All’inizio dell’anno il suo obiettivo era chiudere tra i primi 5, invece si è giocato il mondiale con Quartararo. Ripensando a quel capitombolo al Mugello, alla sfortuna (legata alle gomme) di una gara austriaca e Silverstone, c’è un po’ di rammarico”.

Sguardo rivolto alle soddisfazioni del futuro, dopo la già straordinaria stagione precedente. Un campionato che ha comunque rivelato i suoi tratti spettacolari e che si spera abbia posto i presupposti adatti a una più che buona ripresa.

Un 2022 che si preannuncia da record per la Ducati con 8 Rosse alla partenza. Ciabatti: “Tutti piloti fortissimi”

Da record si presenta così il prossimo 2022, con forti 8 Rosse alla partenza. Le moto del team ufficiale e Pramac al via, con Pecco Bagnaia-Jack Miller e Jorge Martin-Johann Zarco, insieme alla nuova squadra di Valentino Rossi, Marco Bezzecchi-Luca Marini in Vr46, e a quella della famiglia Gresini, Enea Bastianini-Fabio Di Giannantonio:

Tutti piloti fortissimi – decreta il direttore sportivoMartin ha fatto 4 pole e si è ripreso dal brutto infortunio di Portimao, dimostrando anche lui – come gli ufficiali – di essere un potenziale campione del mondo. Bastianini è salito 2 volte sul podio: sa migliorando in qualifica può fare un definitivo salto in avanti”. Ciabatti non ha poi mancato di menzionare Marc Marquez, per 3 anni vincitore del mondiale, sottratto a Andrea Dovizioso, reduce però adesso da due stagioni terribili. “Se si riprende, sarà di nuovo il favorito: ma i ragazzi della nuova generazione (Quartararo, Bagnaia) hanno dimostrato di poter reggere il confronto“.

“Ora sono tutte molto competitive”, commenta Dall’Igna. Un metodo di lavoro che funziona, grazie anche alla nuova aria nel box Ducati

Uno schieramento Ducati già visto in passato, con 8 moto in partenza, che non pare però presentarsi allo stesso modo. Una qualità dai lineamenti molto diversi, forte anche dell’aria nuova percepita nel box. Così spiega il direttore generale Ducati Gigi Dall’Igna:

Diciamo che ora sono tutte molto competitive. Merito di un metodo di lavoro che funziona, e di un gruppo di ingegneri italiani di grande livello – commenta, come riportato sempre su La Repubblica, Dall’Igna, portatore insieme a Ciabatti di un fondamentale contributo per avere Borgo Panigale a livelli nuovamente alti – Il segreto? Abbiamo saputo adattare il set-up alle Michelin, ma la verità è anche che i piloti hanno fatto un grande salto di qualità: merito della nuova aria che si respira nel box”, con riferimento indiretto, ma evidente, ai vecchi dissapori con Dovizioso. “Gli attuali due piloti ufficiali sono dei veri leader, soprattutto sanno come motivare non solo chi gli sta intorno ma tutta Ducati Corse: ed è anche grazie a questo clima che continuiamo a migliorare“.

Alte le aspettative e pronti i piani d’attacco per l’Asia. Una sfida che si fa ora sempre più tesa, con anche un necessario recupero dopo i 2 anni di stop allo sviluppo dei motori per via della pandemia. Situazione che non ferma certo un abile e accorto ingegnere come Dall’Igna:

Diciamo che in questo momento abbiamo diverse idee da provare – dichiara infatti il direttore generale, lasciando anche pensare a qualche nuovo espediente speciale – Qualcosa abbiamo provato a Jerez subito dopo la fine del campionato, ma saranno molto importanti i test invernali in Indonesia e Malesia. Possiamo avere grandi margini di miglioramento nei settori in cui altre marche sono ancora obiettivamente più forti. Sono ottimista, e non vedo l’ora di ricominciare”.

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Liliana Longoni

(credit-foto-Ducati (pagina Facebook Ducati)

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