Due droni hanno cercato di attaccare il Cremlino nella notte tra il 2 e il 3 maggio. I piani alti di Mosca non sembrano aver dubbi: si è trattato di un attentato ucraino, sventato, ai danni del presidente Vladimir Putin, che però al momento dei fatti non si trovava al Cremlino. E se Mosca ha già annunciato che verranno prese misure di ritorsione contro Kiev, la presidenza ucraina ha subito smentito qualsiasi coinvolgimento: “Non abbiamo nulla a che fare con quanto accaduto”. Le immagini di quelle che sembrano esplosioni sopra il Cremlino hanno fatto il giro del mondo. Un video che le riprende a poca distanza, circolato su diversi canali Telegram, è stato ripreso anche da testate vicine all’opposizione russa, come Dozhd e Meduza. Nelle immagini si vede un oggetto bianco precipitare verso la cupola del Cremlino e poi un fascio di luce rossa. Sotto, la didascalia “Moment udara”, “Il momento dell’attacco”
Il sindaco di Mosca, Serghey Sobyanin, ha disposto il divieto di sorvolo di droni su tutta la città. Al momento il Cremlino, ha annunciato Peskov (in foto), non sembra invece intenzionato a cambiare i suoi piani per la tradizionale parata del 9 maggio sulla Piazza Rossa, in occasione dell’anniversario della vittoria sul nazismo
La Russia ha aperto un’indagine per terrorismo dopo avere dichiarato di aver abbattuto due droni puntati contro la residenza del presidente Vladimir Putin. Mosca accusa l’Ucraina di tentato omicidio di tipo “terroristico”. La notizia è resa nota dal comitato investigativo russo, l’organo che indaga sui crimini più gravi.
Gli Stati uniti non incoraggiano l’Ucraina a colpire al di fuori dei suoi confini. Lo ha affermato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, comunicando di non essere in grado di confermare l’autenticità delle affermazioni di Mosca rispetto a uno sventato attacco con droni al Cremlino. “Siamo a conoscenza delle notizie, ma non siamo in grado di confermarne l’autenticità in questo momento”, ha detto Jean-Pierre durante una conferenza stampa.
Jean-Pierre ha affermato che è anche presto per determinare se l’attacco con i droni possa essere stato un’operazione sotto “falsa bandiera” da parte della Russia. “Gli Stati uniti non stanno certamente incoraggiando o consentendo all’Ucraina di colpire oltre i suoi confini. Siamo stati molto chiari su questo”, ha affermato ancora Jean-Pierre.