Dune non è solamente UN libro, ma una vera e propria intera libreria. L’epopea di Frank Herbert è stata pubblicata per la prima volta nel 1965 e terminata circa 15 anni dopo con il sesto libro di quello che verrà poi denominato Il Ciclo di Dune, ma in realtà l’universo a cui ha dato origine non ha mai interrotto la sua espansione grazie al lavoro del figlio Brian in collaborazione con lo scrittore Kevin J. Anderson, i quali hanno dato vita a uno degli universi immaginari più complessi, ma allo stesso tempo coerenti e dettagliati del genere fantascientifico.
Il Ciclo di Dune
Nonostante sia composto dai primi 6 libri ufficialmente editi e sia una serie che si autoconclude, questo corpus di opere, scritte direttamente da Frank Herbert, si colloca cronologicamente “in mezzo” rispetto a tutto il canone letterario portato avanti (e indietro) dal figlio Herbert assieme ad Anderson. Il “ciclo” si compone dei seguenti titoli: Dune (1965 – clicca qui per la recensione), Dune Messaiah (1969), Children of The Dune (1977), God Emperor of Dune (1981), Heretics of Dune (1984), Chapterhouse Dune (1985) e coprono un arco narrativo lungo circa 15.000 anni.
I primi tre libri si concentrano su Paul, il protagonista principale della narrazione ed erede della dinastia Atreides: Il suo arrivo su Arrakis, la manifestazione dei suoi poteri in quanto messia profetizzato, l’incontro con Chani, la sua ascesa come nuovo imperatore e il mantenimento di tale posizione, con tutte le difficoltà annesse e connesse, fino al suo “esilio” nel deserto e la “scoperta” del Sentiero Dorato.
Il quarto libro si apre con un time-skip di 3.500 anni. Su Arrakis sono scomparsi i vermi delle sabbie e le ultime riserve di Spezia sono controllate direttamente dal nuovo imperatore Leto II, il quale non deve più fare i conti con l’ormai estinta assemblea dei nobili (Landstraad) ma solo con la forza di ribellione guidata da Siona Atreides.
I fatti del quinto libro si svolgono addirittura 15.000 anni dopo e vedono l’umanità saldamente percorrere il Sentiero Dorato che Paul aveva pianificato per salvare la razza umana, ma è qui che la religione e il fanatismo inizieranno a premere scatenando una guerra tra le Bene Gesserit e le Madri Onorate, conflitto che vedrà il suo culmine nel sesto libro dove si assisterà alla riscoperta di antichi poteri ritenuti perduti.
Dune: la “bilogia” conclusiva
Con Hunters of Dune (2006) e Sandworms of Dune (2007) Brian Herbert e Kevin J. Anderson portano a termine la progressione cronologica della serie originale, chiudendo tutte le questioni lasciate aperte. I due romanzi si basano su appunti ritrovati da Brian dopo la morte del padre.
Risorgeranno alcuni dei personaggi chiave del passato come Paul Atreides stesso e Stilgar, mentre nel capitolo finale su Arrakis si cercherà di ripristinare l’antico splendore del pianeta fino allo scoprire finalmente il vero ruolo del messia profetizzato nel primo libro. Paul e Chani potranno finalmente vivere il loro amore millenario.
Le “espansioni”
Il “dinamico duo” formato da Brian e Kevin non ha “semplicemente” concluso la saga, no no, la coppia ha letteralmente espanso l’universo letterario approfondendolo copiosamente ciò che veniva prima dei fatti narrati in Dune, producendo ben due trilogie prequel: Prelude to Dune (1999 – 2001), ambientata alcuni anni prima del ciclo originario, pertanto incentrata sull’ascesa dell’imperatore Shaddam IV e Legends of Dune (2002-2004), ambientata circa 10.000 anni prima e incentrata sulla Jihad Butleriana, ossia la guerra universale tra uomini e macchine senzienti, nonché sulle origini delle varie casate che ritroveremo poi nei capitoli “successivi”.
A Legends segue Great Schools of Dune, trilogia che narra la nascita delle varie confraternite e istituzioni protagoniste dell’intera saga. Parliamo ovviamente delle Bene Gesserit, dei Mentat, e della Gilda Spaziale.
Non solo prequel o sequel “puri”, ma anche focus sui personaggi: di ciò è composta la tetralogia Heroes of Dune (2008) e la The Caladan Trilogy, entrambe, ad oggi, ancora in fase di completamento. Riusciremo mai a vedere la fine? o meglio… ci sarà ma una fine? Forse è questa la magia di questa grandiosa storia: l’essere infinita come l’universo stesso.
Dario Bettati
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