L’azienda Mattel, produttrice della famosa “Barbie“, ha creato una linea inclusiva per rappresentare la comunità LGBTQ. L’ultimo arrivato è Ken “sirenetto”, una versione gender neutral della famosa “Sirenetta”.
Ken sirenetto, la Mattel a favore dell’inclusività
E’ in arrivo la bambola di Ken in versione “Tritone“, commercializzata dalla Mattel. L’azienda ha ideato Ken sirenetto per combattere contro la mascolinità tossica e favorire l’inclusività anche tra i più piccoli.
La Mattel ha avviato le prevendite online della nuova bambola di Ken, le cui consegne partiranno a giugno 2022. Sul sito la descrizione recita:
“Emerso dal suo regno acquatico, indossa una scintillante armatura color oro rosa e un pettorale incastonato di conchiglie. I suoi ornamenti regali e le pinne iridescenti sono perfetti per un dominatore del mare. L’articolazione consente infinite possibilità di posa”.
L’idea è stata sviluppata per rivolgersi a quei bambini che non si sentono vicini alle bambole femminili, ma al tempo stesso neanche alle versioni di Ken attualmente in commercio. Per far sentire tutti i bambini rappresentati e inclusi nel mondo Mattel, l’azienda ha puntato proprio su Ken Tritone, il cui design è firmato da Angel Kent.
La Mattel contro gli stereotipi di genere
In aggiunta alle classiche bambole bionde con i capelli lunghi, la Mattel nel corso degli ultimi hanno ha prodotto numerosi pezzi per garantire inclusività. Tra gli esempi, una barbie calva, una con la vitiligine e diverse bambole afroamericane. Ken, invece, ha avuto la chioma lunga e bionda e i capelli rossi.
Al momento la Barbie è raffigurata in 5 tipologie di corporatura, 22 carnagioni, 76 acconciature, 94 colori di capelli e 13 colori di occhi. Il fidanzato Ken è disponibile in 4 corporature, 13 incarnati, 9 colori di occhi e 22 colori di capelli.
Oltre ai cambiamenti estetici, la Mattel ha pensato di realizzare bambole dedicate a diverse professioni, tra cui Barbie versione architetto, game developer e apicoltrice. L’ultima prodotta è quella dell’astronauta, dedicata a Samanta Cristoforetti, per combattere i pregiudizi e gli stereotipi di genere in ambito scientifico.
Giulia Panella
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