La settima vittima dell’attentato a Jaffa del primo ottobre è un uomo con doppia cittadinanza italo-israeliana, Victor Green, di 33 anni. Lo ha confermato l’ambasciata italiana a Tel Aviv in seguito ad accertamenti con l’Interpol e la polizia israeliana nel primo pomeriggio di oggi. L’unità di crisi della Farnesina ha informato i familiari più stretti della vittima in Italia. Secondo le prime informazioni, Green viveva a Tel Aviv in un rifugio per senzatetto.

La conferma in merito all’identità di Green è arrivata nel primo pomeriggio dall’ambasciata italiana a Tel Aviv in seguito ad accertamenti incrociati con l’Interpol e con la polizia israeliana. L’unità di crisi della Farnesina ha contattato i familiari della vittima in Italia. A Jaffa, Victor Shimshon Green era ospite del rifugio Gagon.

Chi sono gli attentatori di Jaffa

I terroristi che hanno sparato nei pressi della pensilina della metropolitana leggera di Jaffa sono due ventenni: si tratta di Muhammad Khalef Saher Rajab e Hassan Muhammad Hassan Tamimi, entrambi originari di Hebron, in Cisgiordania.

I due hanno sparato mentre nei cieli di Jaffa le sirene d’allarme suonavano per avvisare la popolazione dell’arrivo dei missili balistici dall’Iran. Nel frattempo la contraerea israeliana faceva esplodere le gli ordigni.

Fra i morti di Jaffa si conta anche una mamma che spingeva il passeggino. Il neonato, invece, è rimasto illeso.

Domenica pomeriggio l’ambasciata italiana a Tel Aviv, dopo accertamenti da parte dell’Interpol e della polizia israeliana, ha confermato che la settima vittima dell’attacco è un cittadino italo-israeliano di 33 anni.

Secondo quanto si apprende l’unità di crisi del ministero degli Esteri italiano ha già informato i familiari della vittima. I due aggressori sono stati neutralizzati dalla polizia pochi attimi dopo l’attacco.