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Settembre 18, 2024, mercoledì

Eagles, la storia di “Hotel California” tratta dal libro di Davide Pezzi

Un binomio inscindibile, quello tra gli Eagles e il loro pezzo più celebre, “Hotel California“, uno dei brani che ha forgiato il genere rock. Davide Pezzi ha raccontato la sua storia nel libro “Quello che le canzoni non dicono. Storie e segreti dietro alle nostre canzoni del cuore”.

“Hotel California”, di cosa parla il successo degli Eagles

“Hotel California”, successo rock del 1976 è diventato celebre al punto di sovrapporsi perfettamente ai suoi autori, gli Eagles. Un brano che va a racchiudere tutta la carriera della band, peraltro fatta di alti e bassi, scioglimenti, sostituzioni. Il pezzo è una delle “500 canzoni che hanno forgiato il Rock and Roll” secondo la Rock and Roll Hall fo Fame. Il suo assolo finale di chitarra è poi considerato il migliore di tutti i tempi dai lettori di “Guitarist” del 1998. 

Al centro del testo c’è l’Hotel California raccontato dagli Eagles come una struttura di lusso dove “puoi lasciare libera la stanza quando vuoi ma non potrai andartene mai”. Sono parole oscure, drammatiche, che contrastano nettamente con la melodia dolce del pezzo. Don Henley, coautore del testo, ha spiegato che la canzone “parla del lato oscuro del sogno americano e dell’eccesso in America“.

E’ curioso sapere che nessuno dei membri della band country-rock era californiano. Randy Meisner veniva dal Nebraska, Don Henley dal Texas, Don Felder dalla Florida, Glenn Frey dal Michigan e infine Joe Walsh dal New Jersey. L’unico dalla California, Bernie Leadon, aveva appena lasciato il gruppo. Così la California del brano è raccontata dalla prospettiva di un “forestiero”. Lo ha spiegato bene Don Felder:

Mentre guidi di notte puoi vedere le luci di Hollywood e di Los Angeles per 100 miglia nel deserto e all’orizzonte. Mentre stai guidando, cominciano a venirti in mente tutte queste immagini della propaganda e della pubblicità che hai visto. Le star del cinema, le stelle di Hollywood Boulevard, le spiagge, i bikini, le palme, tutte quelle immagini che vedi e che la gente ha in mente quando pensa alla California. 

La nascita del brano, le difficoltà e poi il successo che consacra gli Eagles

Nel 1975 Don Felder aveva affittato una casa sulla spiaggia di Malibu. Un giorno di luglio, guardando il mare, si mette a suonare la sua chitarra a 12 corde, improvvisando qualche nota. Quel giorno viene fuori questa sequenza di accordi destinata a diventare celebre.

Felder la registra su una cassetta per lavorarci e farla poi ascoltare agli altri, in particolare a Don Henley, il più bravo a scrivere i testi. Felder dà ai compagni una copia della cassetta, e dopo un po’ di tempo Henley lo chiama per dirgli la “canzone reggae messicana” gli piace parecchio. Henley e Glenn Frey iniziano a lavorare sul testo. La loro idea è quella di scrivere una storia basata sulla serie fantascientifica “Ai confini della realtà“, in cui un personaggio arriva in un hotel e non riesce più a uscirne. Tramite la figura dell’hotel la canzone riflette l’immagine che i quatto membri della band avevano della vita a Los Angeles. Una vita lussuosa, ma con un lato oscuro, che poi è quello del “sogno americano“.

Le registrazioni del brano iniziano circa un anno ai Record Plant Studios di Los Angeles e poi ai Criteria Studios di Miami, per paura dei terremoti in California. Nello studio di Miami stavano registrando anche i Black Sabbath che con il volume della loro musica hanno interrotto più di una volta le sessioni degli Eagles.

Si presenta poi un’altra difficoltà. La tonalità è troppo alta per le corde vocali di Don Henley, così la canzone si abbassa di tono fino a raggiungerne uno adatto a lui. Insorgono problemi anche con la casa discografica, dato che la durata del brano era di sei minuti e l’etichetta cerca di dissuadere gli Eagles, proponendo loro di ridurne la durata. Alla fine Henley ha la meglio e nel 1976 la canzone viene pubblicata all’interno dell’omonimo album così come era stata pensata dalla band. 

Il singolo entra subito nella Top 100 di “Billboard” e raggiunge la prima posizione a maggio del 1977. Tre mesi dopo vince il Disco d’Oro per un milione di copie vendute. In seguito arriva anche il Grammy Award come “Disco dell’anno”. Va poi ricordato che il brano ha avuto numerose cover, tra cui quelle di Nancy Sinatra, dei Killers e la versione flamenco dei Gipsy Kings. Un segno che “Hotel California” è ancora oggi un punto di riferimento per la musica internazionale.

Giulia Panella

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