Eddie Van Halen, ci lascia un’altra leggenda del rock

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Eddie Van Halen
Eddie Van Halen – immagine web

Eddie Van Halen, leggenda del rock e immenso chitarrista, ha perso la vita ieri, 6 ottobre 2020, a causa di un cancro ai polmoni, che stava cercando di curare da tempo e che negli ultimi giorni si era aggravato. Aveva appena 65 anni. Diverse fonti dichiarano che è scomparso al St. John’s Hospital di Santa Monica, in California. Al suo capezzale si trovava la moglie, Janie Liszewski insieme al figlio Wolfgang. Era presente anche Alex, il fratello maggiore e batterista con il quale, nel 1972, aveva formato i Van Halen.

Eddie era un accanito fumatore, ma il motivo principale della sua malattia, che da tempo cercava di curare anche con radioterapie, lo relegava al plettro in metallo che abitualmente teneva tra le labbra durante i concerti. Tuttavia, nonostante le sue condizioni, Van Halen non aveva smesso di andare ai concerti, amava moltissimo i Tool, suonava sempre con grande grinta ed energia insieme al figlio di 29 anni, avuto dall’attrice Valerie Bertinelli, che nel 2006 era diventato il nuovo bassista dei Van Halen.

Eddie Van Halen, la nascita del gruppo omonimo

Eddie Van Halen
Eddie Van Halen – immagine web

Dopo diversi anni di studio di pianoforte e batteria, a 12 anni Eddie scoprì di avere un talento innato per la chitarra. Con il fratello Alex si appassionò molto alla musica rock, in particolare ai Beatles e ai Led Zeppelin, e negli anni Settanta i due Van Halen decisero di formare la loro prima band. Solo anni dopo si aggiunsero David Lee Roth il cantante ed il bassista Michael Anthony con cui nacquero definitivamente i Van Halen.

Il primo LP del gruppo, «Van Halen», vendette 10 milioni di copie. L’album «1984» divenne cinque volte disco di platino dopo solo un anno dalla pubblicazione. Il suo più celebre singolo, «Jump», regalò alla band la prima e unica hit al primo posto nelle classifiche Usa. Nel 92 vinsero anche il Grammi nel per la «miglior interpretazione hard rock» con l’album For Unlawful Carnal Knowledge.

La tecnica del tapping e la carriera come turnista

Ciò che contraddistingue Eddie è la sua tecnica basata sul tapping, che lo ha consacrato come una leggenda nell’Olimpo della chitarra. Secondo alcune fonti, Eddie avrebbe scoperto questa tecnica nel tentativo di riprodurre l’assolo di Jimmy Page in Heartbreaker. Questo particolare metodo, consiste nel suonare lo strumento con entrambe le mani sulla tastiera della chitarra. In questo modo, si coprono gli intervalli che risultano troppo ampi, e impossibili da raggiungere con il legato tradizionale. Van Halen rappresenta quindi un punto di riferimento per la maggior parte dei chitarristi.

E’ molto stimato dai musicisti, sia per il suo approccio particolare nella composizione degli assoli, sia per la padronanza della ritmica, del suono e per la sua personalizzazione dello strumento, spesso emulato dagli artisti rock. Eddie Van Halen suonava anche com turnista, e avendo un talento immenso, veniva intercettato anche da altri musicisti di un certo livello, tra cui  Michael Jackson. Egli lo scritturò per una collaborazione negli anni Ottanta. Li il chitarrista olandese eseguì il leggendario assolo di Beat It. Un’altra importantissima collaborazione fu quella con Brian May, che nutriva un’immensa stima per Van Halen. Insieme a lui, May ha realizzato il disco Star Fleet Project nell’83, pubblicato poi con il nome di Brian May & Friends.

Ilaria Cipolletta

seguici su:
twitter
instagram
facebook
spotify