Nonostante la sua quota fosse ridotta, il Regno Unito era contributore netto del budget comunitario. Questa l’affermazione sul bilancio del commissario UE Guenther Oettinger a proposito delle finanze europee post 2020.

Con l’addio di Londra si aprirà nel bilancio europeo una voragine annuale di 10-11 miliardi di euro dal 2020. “I tagli saranno necessari nei prossimi 10 anni” perché “non possiamo far finta che niente sia cambiato con la Brexit”. Il paper di riflessione di Oettinger non fa giri di parole: «Lo status quo non è un’opzione», «dovranno essere fatte scelte dure».

Il commissario Ue al bilancio Guenther Oettinger

Due le strategie da seguire parallelamente: tagli al bilancio e aumento degli incassi. Ovviamente questo implica stilare le priorità più urgenti che non possono subire diminuzioni di budget. Tra queste, la crisi dei migranti, la lotta al terrorismo e un piano comune di difesa sono ai primi posti. Passano invece in secondo piano i fondi per le regioni e per l’agricoltura, su cui si andrà a risparmiare. 

Alcuni sostengono sia necessario contemporaneamente aumentare gli introiti propriamente europei. Diversi i mezzi, tra i quali una ‘carbon tax’, l’Etias (simile all’Esta americano), o ancora un signoraggio delle banconote emesse dalla Bce. Si dovrebbero inoltre cancellare gli sconti a Germania, Austria, Olanda, Danimarca, legati al ‘British rebate’. Nessun taglio invece previsto per i funzionari, visto che ciò metterebbe a rischio il funzionamento delle istituzioni. 

“I tagli saranno necessari nei prossimi 10 anni perché non possiamo far finta che niente sia cambiato con la Brexit”

Nel documento si invita inoltre a passare a bilanci quinquennali (invece che quelli attuali di 7 annii). In questo modo infatti tali bilanci si dovrebbero allineare con i mandati di Parlamento e Commissione. 

Dal momento che il dibattito sulle finanze europee sembra più complesso del previsto, la Commissione si è presa più tempo di quello stabilito per legiferare.  Oettinger ha infatti sottolineato: “Se vogliamo avere le idee chiare vogliamo prima conoscere le conseguenze esatte della Brexit e le fatture ancora da pagare dopo il 2020”.