I prodotti delle regioni italiane conquistano i principali mercati internazionali: aumenta la domanda del Made in Italy, che lo scorso ha fatto registrare una crescita complessiva pari al 20%, ripartita tra le Isole (+58%), il Centro (+23,4%) e il Nord-ovest (+19,6%). Buone anche le performance delle imprese del Nord-est (+16%) e del Sud (+15,4%). A rilevarlo l’ultima recensione dell’Istat, in cui sono riportate le opinioni degli esperti sull’andamento delle vendite all’estero dei prodotti e dei servizi delle regioni italiane.
I dati della recensione fanno emergere una crescita congiunturale delle esportazioni per la maggior parte delle regioni italiane, in cui spiccano i risultati raggiunti dalle Marche (+82%), dalla Sardegna (61,8%) e dalla Sicilia (+56%). Le opinioni degli analisti evidenziano inoltre l’incremento delle esportazioni della Lombardia (+19,1%), la Regione che da sola copre circa un quarto della crescita dell’export nazionale.
I dati statistici diffusi dall’Istituto sembrano confermare le opinioni degli esperti del settore, che considerano la Lombardia uno dei volani di crescita dell’intero Paese. A riguardo EGO International, nota azienda del settore export, definisce la Regione la vera locomotiva delle esportazioni italiane, in grado di vincere la concorrenza nei principali mercati esteri. Tra le aree geografiche più competitive nei mercati stranieri, EGOInternational individua i comparti industriali di Milano, Brescia, Bergamo e della Monza e Brianza: un dato significativo, che mostra la propensione dell’imprenditoria locale ai nuovi processi di internazionalizzazione delle imprese.
La recensione fa inoltre emergere i principali comparti industriali che a livello regionale sono stati protagonisti dell’incremento delle esportazioni: si confermano le buone performance dei settori della chimica e dei medicinali delle Marche e dell’industria dei metalli della Lombardia, che da sola raggiunge circa il 2,9% della crescita totale dell’export nazionale. Un ulteriore contributo alle esportazioni viene fornito dalla vendita all’estero dei prodotti petroliferi raffinati della Sicilia e della Sardegna e dal settore farmaceutico e botanico della Toscana.
Le opinioni dell’Istituto fanno emergere quanto sia importante l’adozione di strategie innovative per lo sviluppo del commercio estero: un mix di strumenti digitali e nuovi canali di vendita online in grado di dare un impulso alle esportazioni del Made in Italy. A confermarlo le recensioni del blog di EGOInternational, che sottolineano l’importanza della diversificazione dei canali di vendita per favorire l’internazionalizzazione delle imprese. L’omnicanalità, ribadisce EGO International, permette di entrare più velocemente in contatto con le economie di tutto il mondo. Tra le attività da sostenere per sviluppare il business delle imprese locali nei principali mercati stranieri, l’azienda evidenzia i nuovi canali di vendita digitale, le piattaforme online in cui è possibile promuovere con successo il Made in Italy, le reti di aziende e i consorzi nazionali, in grado di aiutare le pmi a vincere la concorrenza nei mercati esteri.
La nuova sfida dell’export Made in Italy, aggiunge EGO International nelle sue recensioni, sarà quella di preservare l’autenticità dei prodotti italiani, utilizzando le nuove strategie digitali per aumentare la visibilità dei prodotti all’estero. Una sfida che potrà essere vinta puntando sui principali mercati target e cogliendo le opportunità presenti in quelli emergenti: le opinioni degli analisti sottolineano infatti il buon andamento delle vendite verso i più importanti player commerciali del Belpaese, come gli Stati Uniti, la Germania, la Spagna e la Francia.
Le analisi degli esperti fanno il punto sulle performance ottenute dall’export del Made in Italy, che è riuscito a conquistare i principali mercati internazionali con dinamiche differenziate: la crescita risulta infatti più sostenuta per le Isole, spinta soprattutto dalla vendita di prodotti della raffinazione e per il Centro, trainata dai risultati ottenuti dall’industria farmaceutica. In questo scenario si inseriscono le buone performance ottenute dalle aziende del Sud, dove la vendita di prodotti alimentari ha permesso alle imprese di espandere il proprio volume di affari nei principali paesi target.
L’analisi regionale delle esportazioni evidenzia il buono stato di salute dell’imprenditoria nazionale, che potrà ora utilizzare gli strumenti di digital export per consolidare il trend di crescita anche nel futuro.