Grande exploit della Lega nelle elezioni in Valle d’Aosta. In linea con le politiche di marzo, il partito di Salvini conquista il 17 per cento e torna in Consiglio regionale dopo 20 anni di assenza. E in linea con le politiche del 4 marzo 2018 cala il Pd e forse ci sarà un accordo di “governo” con il M5s.
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I risultati delle elezioni in Valle d’Aosta ricordano e rispecchiano molto la situazione in Italia dopo il voto del 4 marzo. I numeri, d’altronde, parlano chiaro. Exploit della Lega che conquista il 17% delle preferenze. Bene ma non benissimo il MoVimento 5 stelle che con il 10,5% cresce rispetto al 2013, ma poteva fare di più. Ed esattamente come per le politiche nazionali, anche le elezioni in Valle d’Aosta ci consegnano un Pd in crisi. Non riuscendo per la prima volta nella storia della seconda Repubblica ad entrare in Consiglio regionale.
Elezioni in Valle d’Aosta: tutte le percentuali
E dunque, come sono andate le elezioni in Valle d’Aosta? Molto bene per la Lega di Salvini che con il 17% si appresta a fare la parte del leone nella regione. Benino, invece, per il M5s che si ferma al 10,5% e, sebbene in crescita rispetto alle scorse consultazioni valdaostane, non rispecchia le grandi percentuali ottenute a livello nazionale.
Male, lo abbiamo detto, il Pd. Il Partito Democratico si ferma al 5,4%, al di sotto della soglia di sbarramento. E dunque i dem, per la prima volta dal 1946, son fuori dall’assemblea della Regione autonoma. Stessa sorte per gli altri due partiti del centrodestra, Forza Italia e Fratelli d’Italia). Resta poi l’Union Valdotaine, che resta la prima forza politica con il 19% delle preferenze, ma arretra molto rispetto al 33,4% del 2013. Il suo leader ed ex presidente della Regione Augusto Rollandin perde oltre 6 mila preferenze, pagando una legislatura tempestata di inchieste giudiziarie.
Lo spazio occupato dalla Lega ha compresso la presenza delle altre forze autonomiste: Stella Alpina-Pnv 10,6 per cento (4 seggi), Uvp 10,5 per cento (4) e Alpe 9 per cento (3). Sulla ribalta regionale compaiono anche due nuove sigle: Impegno civico 7,5 per cento (3) e Mouv 7,1 per cento (3).
Elezioni in Valle d’Aosta: verso il governo regionale
E adesso? Adesso si aprono ora le grandi manovre per la formazione del governo e per l’elezione del presidente della Regione. In Valle d’Aosta, caso unico in Italia, questa carica viene eletta dall’assemblea.
Viste le similitudini con il voto nazionale, è lecito pensare alla riproposizione in chiave regionale dell’asse Lega e M5s. Nel caso della regione autonoma, però, sarebbe impossibile. Queste due forze insieme non raggiungono la maggioranza dei seggi. Difficile comunque prevedere come andrà a finire, visto che la Lega ha già annunciato che: “Sicuramente non faremo alleanze con l’Union Valdotaine, abbiamo un programma e vedremo chi ci sarà”, che il M5s sarà un “interlocutore importante”.
E non ha fatto mistero delle difficoltà che ci saranno per formare una maggioranza Ennio Pastoret, presidente dell’Union Valdotaine, ora alleata con Uvp e Pd: “Con un quadro politico così frammentato evidentemente ci saranno problemi a comporre una maggioranza”.
Restiamo in attesa di sapere come andrà a finire. Sperando che, a differenza dei tempi (biblici) del governo nazionale, in Valle d’Aosta si risolva tutto in modo più rapido.
Federica Macchia