Elio Fiorucci in 8 pillole e curiosità

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Di Redazione Metropolitan

Il 10 Giugno 1935 nasce a Milano uno stilista che ha cambiato la storia della moda, Elio Fiorucci. Artista e designer poliedrico, la sua visione eccentrica e colorata è stata apprezzata da tutte le generazioni, dato che tra i suoi fan troviamo personaggi come Andy Warhol ma anche Gigi Hadid. Ecco come Elio Fiorucci ha colorato il mondo in 8 pillole e curiosità:

1. Jeans = denim + lycra

Di ritorno da una vacanza a Ibiza dove vede le ragazze buttarsi in acqua per far aderire i jeans al proprio corpo, Elio Fiorucci si rende conto che le donne non possono e non devono indossare pantaloni da uomo. Così compra lui stesso il denim, a cui addiziona la lycra: nascono così gli inimitabili jeans Fiorucci, super stretch e iper sensuali. Appena un anno dopo Madonna se ne innamora e diventa testimonial del brand.

Jeans di Fiorucci - credits: i-D
Jeans di Fiorucci – credits: i-D

2. Pop art

Tutta l’estetica di Elio Fiorucci è influenzata dalla pop art, non a caso tra i suoi estimatori vi è stato Andy Warhol, che considerava il suo negozio a New York una vera e propria mecca dello stile.
Le t-shirt Fiorucci sono semplici, bianche, e sopra ci sono stampati soggetti pop tipicamente americani oppure il logo con gli angeli. Sembra impossibile ma in qualche modo Fiorucci ha spiegato agli america l’America, e ancora oggi forte di questo successo le sue magliette vengono indossate da fashion icon come Chiara Ferragni.

source: @chiaraferragni
source: @chiaraferragni

3. Plastica

Prima di aprire il suo brand, Fiorucci trascorre un periodo di tempo nella Swinging London degli anni ’60, dove Mary Quant ha appena inventato la minigonna e promosso l’utilizzo delle fibre sintetiche nella moda. Fiorucci apprende la lezione portandola al livello successivo: oltre al mix tra denim e lycra nei jeans, considera la plastica un materiale privilegiato per esprimere le sue idee. Sempre Andy Warhol dichiara a proposito:

Sono andato da Fiorucci, è proprio un luogo divertente. È tutto ciò che ho sempre voluto, tutta plastica.

Vetrine del negozio in San Babila - credits: D - La Repubblica
Vetrine del negozio in San Babila – credits: D – La Repubblica

4. Il concept store

Avanguardista di primo livello, Fiorucci trasforma i suoi negozi in delle esperienze a tutto tondo, creando di fatto i primi concept stores. All’interno si ascoltavano i Beatles sorseggiando caffè, mentre si dava uno sguardo a un nutrito mercatino delle pulci costantemente riassortito. Addirittura nel 1984 invita a Milano Keith Haring, che trasforma in due giorni e una notte il negozio-icona del marchio in una galleria d’arte, con pareti e mobili rivestiti e poi venduti all’asta.

Keith Haring mentre modifica lo store di Fiorucci a Milano - credits: D - La Repubblica
Keith Haring mentre modifica lo store di Fiorucci a Milano – credits: D – La Repubblica

5. Disney a volontà

Oggi tutti indossano le stampe più svariate, anche le più anticonformiste e spiritose. Ma prima degli anni Ottanta non era un fenomeno così dilagante: è stato Fiorucci a sdoganare l’idea ironica di indossare magliette con sopra disegnati personaggi come Minnie e Topolino, sempre per abbracciare l’idea di edonismo e giovinezza che ha caratterizzato il 1980.

Stampa Minnie - credits: Ilsole24ore
Stampa Minnie – credits: Ilsole24ore

6. Ready-made

Un’altro dei segni di stile tipico di Fiorucci è la re-invenzione di capi che apparentemente non hanno nulla a che vedere con la moda. L’esempio più famoso è offerto dall’abbigliamento della Marina Americana: Fiorucci riesce a ottenere le eccedenze delle divise dell’esercito, in particolare di 3.000 paia di pantaloni, che tinge e rilegge in chiave pop facendoli diventare capi cult.

Fiorucci safety jeans - credits: web
Fiorucci safety jeans – credits: web

7. Oltre i taboo

In un’epoca in cui il nudo ancora faticava per ritagliarsi un proprio spazio artistico, Fiorucci decide di precorrere il tempo e lanciare in Italia, nel 1974, il bikini, seguito dal tanga e dal monokini. Nel 1994 fa un ulteriore passo lanciando una campagna in cui la modella protagonista è completamente nuda e girata di spalle, ad eccezione di un paio di manette di pelliccia che le legano i polsi. Questo perchè Fiorucci ha sempre considerato la volgarità e il nudo ben lontani tra loro, asserendo che la libertà del corpo è una necessità e un diritto di tutti gli esseri umani.

Fiorucci adv 1994 - credits: ph©Roger Corona
Fiorucci adv 1994 – credits: ph©Roger Corona

8. Fiorucci-mania

Modelle allo studio 54 - credits: web
Modelle allo studio 54 – credits: web

Oltre a essere un creativo d’eccezione, a Fiorucci va riconosciuto il merito di essere stato un pionere del marketing. Una delle sue trovate più geniali è stata quella di far uscire i commessi più appariscenti nelle vicinanze del negozio con indosso delle borse Fiorucci parlando ad alta voce del posto “meraviglioso” dove erano appena stati.

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