Inaspettata fumata nera dalla Ferrari per Jean Todt e Valentino Rossi. Due grandi nomi per la storia del motorsport, che non sembrano però rientrare ora tra quelli di Maranello. Una decisiva scelta, quella del presidente John Elkann, che pare aver escluso dal suo team sia l’ex numero 1 della FIA che il fuoriclasse di Tavullia. Smentiti così i rumors degli ultimi tempi. Una speranza ormai spenta quella della grande ricomparsa in Ferrari del suo ex team principal, come sventato il sogno di un Valentino Rossi per la prima volta nel mondo GT con una Rossa. Optano quindi per il no a Todt e Rossi, Elkann e Antonello Coletta, evitando di stravolgere l’attuale equilibrio raggiunto in Ferrari per esaudirne i desideri.

Inaspettato no da Elkann: smentite le voci di Todt e Rossi in Ferrari

Una notizia che non deve aver destato certo poche sorprese. Gli stessi Todt e Rossi sembrano aver fortemente desiderato degli accordi con la Casa di Maranello per il 2022, rinviando anche le risposte ad altre offerte. Diverse, infatti, le voci a sostenere nell’ultimo periodo l’eventualità di un ritorno di Todt in Ferrari, puntando anche sul possibile punto di forza che avrebbe costituito per la Rossa nel 2022. Il manager, per tanto tempo team principal Ferrari, ha infatti avuto il merito di aver condotto il gruppo al più alto numero di trionfi nella sua storia, tra cui quelli con Michael Schumacher. Una collaborazione che si sarebbe certo rivelata costruttiva, ma anche alquanto complessa. Secondo la valutazione di Elkann, non c’erano infatti solidi presupposti perché si potesse iniziare a lavorare insieme. Che non volesse forse una personalità troppo ingombrante in squadra?

Todt avrebbe ricoperto in Ferrari un ruolo da super-consulente, come spiegato da Giorgio Terruzzi su Il Corriere della Sera. Un nuovo tutor si prospettava così per il Cavallino, ponendosi come punto di riferimento per il Presidente e per Mattia Binotto. Elkann deve aver probabilmente voluto far sfumare una tale situazione, non del tutto definita. Da considerare anche la sua volontà di assoluto presidio sia nella nuova era Ferrari in F1 che nel ritorno a Le Mans nella classe Hypercar.

Una delusione per il no di Elkann a Todt, cui si aggiunge anche quella per il rifiuto di Rossi. Un’ipotesi recente quella del nove volte iridato MotoGP in Ferrari. Reduce dal suo ritiro dal motociclismo, il campione aveva preso del tempo prima di dare risposta alle offerte di Audi e BMW, nella speranza di potersi legare alla Casa di Maranello. L’inesperienza del Dottore in GT deve aver però frenato Antonello Coletta, responsabile dei programmi a ruote coperte Ferrari, non convinto di accoglierlo nel team. Occasione che la Audi non poteva che cogliere, pronta a esaudire ogni richiesta di Rossi pur di averlo in squadra. Del resto non si tratta di un pilota come tutti gli altri, cosa che sembra invece aver dimenticato la Ferrari, come commentato dallo stesso Terruzzi.

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Liliana Longoni