
L’ex ministra del governo Monti, Elsa Fornero ha scritto su “La Stampa” una lettera aperta indirizzata al leader della Cgil, Maurizio Landini, in cui parla della riforma sulle pensioni: “pensa ai giovani”.
L’ex ministra Elsa Fornero ha scritto una lettera aperta a Maurizio Landini, riguardante la riforma sulle pensioni: “Pensa ai giovani”
Elsa Fornero, su ” La Stampa“, ha scritto una lettera aperta a Maurizio Ladini, leader della Cgil, in cui parla della riforma sulle pensione e della condizione dei giovani.
La professoressa Fornero è l’autrice della riforma approvata dal governo Monti, che oggi i sindacati vogliono cambiare. Tanto da arrivare a minacciare lo sciopero generale contro il governo Draghi.
Nella lettera spiega che sulle pensioni il segretario deve prendere esempio da Luciano Lama, perché è con le scelte impopolari che si aiutano i giovani. Chiede quindi al sindacato di dire addio a Quota 100 e di chiedere una profonda riforma dell’intero welfare, per ridurre la disoccupazione e rendere sostenibile il sistema previdenziale.
Ecco le parole della lettera di Elsa Fornero
Ecco le parole della lettera scritta da Elsa Fornero a Maurizio Landini:
“ll Paese nel suo insieme ha trovato tutte queste decisioni convenienti nel breve periodo, senza riflettere sull’invecchiamento della popolazione; sulla mancata crescita e sul conseguente impoverimento complessivo, senza pensare al debito anche pensionistico crescente; senza separare il grano (trattamenti previdenziali sostenibili e compatibili con l’equità, com’è il caso della formula contributiva) dal loglio (scoraggiamento fiscale a proseguire il lavoro e illusione che i pensionamenti anticipati servano ad aumentare l’occupazione dei giovani)”.
“Le riforme hanno cercato di contrastare questo circolo vizioso; sono state lente, imperfette (ma tutte le riforme lo sono), soggette a passi all’indietro e a una comunicazione che ha favorito il risentimento anziché la comprensione e la condivisione”.
“Con un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa, sono spesso costretti a cercare altrove le opportunità. Cos’ha a che fare con l’uscita da quota 100 e con la ripresa di un percorso di innalzamento dell’età pensionabile? Impossibile non vedervi il venir meno di un patto economico tra le generazioni”.
“Uscire da quota 100 con una qualche gradualità e rispettando l’equità che impone di trattare meglio almeno i più sfortunati è possibile. Richiedere ancore un nuovo passo indietro sarebbe ancora una miope scelta di declino”.