L’Inps studia una nuova riforma per le pensioni

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

L’Inps è in fase di studio di una nuova riforma pensionistica, che potrebbe prevedere l’anticipo a 63 anni per il pensionamento. S’ipotizza anche la possibilità di un riscatto gratuito per la laurea.

Nuova possibile riforma dell’Inps sulle pensioni. Anticipo a 63 anni con un nuovo Ape contributivo.

Possibili novità dall’Inps. Il presidente Pasquale Tridico, ha indicato una possibile nuova riforma, che potrebbe prevedere l’anticipo della pensione a 63-64 anni.

Si potrebbe anticipare la pensione, grazie all’indennità ponte della cosiddetta Ape sociale, a 63 anni con 36 di contributi a patto di aver svolto una mansione gravosa per 6 anni negli ultimi 7 o 7 negli ultimi 10.

La lista dei lavori gravosi è stata stilata in base ai criteri Inail, che applicano ai mestieri del mansionario Istat tre indici: frequenza degli infortuni rispetto alla media, numero di giornate medie di assenza per infortunio, numero di giornate medie di assenza per malattia. Tra le nuove professioni considerate gravose troviamo: i conduttori di impianti, i saldatori, i fabbri e gli operai forestali ma anche gli operatori della cura estetica.

L’assegno sarebbe calcolato sulla base della quota contributiva (dopo il 1995), pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale, cioè 552 euro, da integrare all’età di 67 anni con la quota maturata nel sistema retributivo. La nuova tipologia di Ape contributiva costerebbe, secondo l’Inps, 453 milioni nel 2022 fino a un massimo di 1,1 miliardi nel 2025.

Il riscatto gratuito della laurea

La norma prevede che si possano riscattare a fini pensionistici senza limiti di età, gli anni degli studio universitari, a patto di non avere versato contributi prima del 1996 e di essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (riguarda dipendenti, autonomi o gestione separata). Sono esclusi gli iscritti alle casse di previdenza dei professionisti.

Si potranno riscattare fino a 5 anni di università, ad un costo parametrato alla retribuzione, ma agevolato che in media si è attestato attorno a 5.200 euro per anno di studio. Si deve presentare domanda all’Inps e l’importo si può saldare i due modi o in un’unica soluzione o con un massimo 120 rate mensili non inferiori a 30 euro. In ogni caso per il calcolo caso per caso l’Inps ha messo a disposizione un simulatore.

L’operazione non sarebbe però a costo zero per lo Stato. Secondo le stime, il riscatto gratuito della laurea graverebbe sulle casse dello Stato per un importo tra i 4 e i 5 miliardi di euro all’anno, ma comporterebbe anche dei benefici.

Un Incentivo ai giovane, un contributo all’aumento delle skill in un Paese dove il tasso dei laureati è tra i più bassi dell’Ue, oltre a pareggiare una sorta di discriminazione che potrebbe denunciare chi resta di più tra i banchi di scuola rispetto all’ingresso mercato nel mercato del lavoro.