Riesumato il cadavere del parà Emanuele Scieri. Non fu suicidio

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Di Stefano Delle Cave

La procura di Pisa ha chiesto l’autopsia sul cadavere del parà Emanuele Scieri ritrovato morto il 16 agosto 1999. La decisione è arrivata per chiarire se un soccorso immediato avrebbe potuto salvare la sua giovane vita distrutta dal nonnismo

La decisione della procura di Pisa su Emanuele Scieri

Continuano da circa un anno le indagini del procuratore capo della procura di Pisa Alessandro Crini sulla morte vent’anni fa del parà Emanuele Scieri. Oggi è stata disposta la riesumazione e l’autopsia sul suo cadavere per stabilire se il giovane avesse potuto salvarsi in caso di un tempestivo soccorso. Per la morte di Emanuele Scieri sono indagati tre ex suoi commilitoni

la morte di Emanuele Scieri
Emanuele Scieri e la caserma Gamerra di Pisa, immagine tratta da today.it

Tra questi c’è il caporale e capocamerata di Cerveteri Alessandro Panella a cui Emanule Scieri era stato assegnato nella caserma Gamerra di Pisa, arrestato per ordine della procura di Pisa nell’estate 2018. “Abbiamo ritenuto di accertare la permanenza in vita di Scier e siamo arrivati alla conclusione che ci fosse il tempo per soccorrere Emanuele e per questo contestiamo l’omicidio volontario proprio perché il giovane è stato lasciato agonizzante a terra. Questa dinamica non è una nostra congettura ma ricavata dai vecchi accertamenti attualizzata con quelli peritali effettuati dalla commissione parlamentare. Sulle modalità con cui si sarebbero svolti i fatti c’è stata sostanziale condivisione anche con le testimonianze che abbiamo raccolto e ciò dimostra che la nostra ipotesi accusatoria non è campata in aria”, aveva detto a suo tempo il procuratore Crini

la morte di Emanuele Scieri
Il ritrovamento del cadavere di Emanuele Scieri, immagine tratta da iltirreno.it

La morte del giovane parà non fu suicidio

Emanuele Scieri è stato trovato morto il 16 agosto 1999 vicino ad una vecchia torretta dismessa e frequentata solo dai “nonni”della Folgore, all’interno della caserma Gamerra di Pisa dove era di stazza per addestrarsi come parà della brigata Folgore. Era scomparso due giorni prima, poco dopo essere appena arrivato in caserma. Inizialmente la morte del ventiseienne ragusano venne archiviata come suicidio ma una commissione parlamentare di inchiesta stabilì, dopo indagini effettuate tra il 2016 e il 2017, che non si trattava di suicidio ma di una morte dovuta al forte nonnismo nella caserma Gamerra dove “avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice goliardia

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La presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle morte di Scieri Sofia Amoddio, immagine tratta da liberasicilia.it

Gli elementi da noi riscontrati dopo aver acquisito quasi seimila pagine di documenti e svolto 45 audizioni consentono di escludere categoricamente la tesi del suicidio o di una prova di forza alla quale si voleva sottoporre Emanuele scalando la torretta, tesi che nel ’99 la catena di comando della Folgore suggerì alla magistratura. La consulenza cinematica di tecnici specializzati ha accertato che la presenza di una delle sue scarpe ritrovata troppo distante dal cadavere, la ferita sul dorso del piede sinistro e sul polpaccio sinistro sono del tutto incompatibili con una caduta dalla scala e mostrano chiaramente che Scieri é stato aggredito prima di salire sulla scaletta”, affermò alla conclusione delle indagini la presidente Pd della commissione parlamentare d’inchiesta Sofia Amoddio sulla morte di Emanuele Scieri per cui la causa della morte fu il nonnismo. Tesi seguita anche dal procuratore capo di Pisa Crini che ha ordinato la nuova autopsia sul cadavere.