Da quasi un anno, la Repubblica Democratica del Congo combatte contro un’emergenza sanitaria molto difficile da gestire. Nell’agosto del 2018 c’è stato lo scoppio di un’epidemia di Ebola, in particolare il virus riconosciuto è Ebola Zaire; il 17 luglio 2019 è stato dichiarata l’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.

Fino al 15 luglio 2019 sono stati dichiarati un totale di 2512 casi, con 1676 morti; la dichiarazione di emergenza si è resa necessaria per chiedere uno sforzo maggiore alla comunità internazionale. In particolare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiede di non chiudere i confini con le zone colpite e di non tagliare i fondi, in modo da poter sostenere al meglio la popolazione colpita dall’epidemia.

Ma cos’è Ebola?

Ebola è un virus, tecnicamente un filovirus, che prende il suo nome da un fiume della Repubblica Democratica del Congo. Ne esistono varie specie, tutte classificate al livello di biosicurezza 4, il più alto, anche se non tutte le specie si sono dimostrate letali per l’uomo.

Al livello 4 troviamo quei patogeni per i quali non esiste una cura e rappresentano quindi un rischio concreto per gli operatori e per la comunità. Il fatto che Ebola Reston non abbia fatto vittime non la esclude da questo livello, perché comunque non esiste una cura efficace e potrebbe essere pericoloso per persone debilitate.

Il virus ebola che sta causando l'emergenza in Congo.
Fotografia (colorata) al microscopio elettronico del Virus ebola che sta causando l’epidemia in Congo. Photocredit NIAID.

Comunemente, quando si parla di “Ebola” si intende Ebola Zaire, il ceppo più comune e storicamente più letale. L’origine del virus tuttavia non è chiara; si pensa che possa essere ospite naturale di qualche animale (o anche pianta), probabilmente pipistrelli, e che venga a contatto solo casualmente con l’essere umano.

Il virus ha un periodo d’incubazione di circa 30 giorni prima di mostrare sintomi; durante questo periodo è contagioso e si diffonde attraverso il contatto con i fluidi corporei.

Ebola è considerato anche un possibile strumento di bioterrorismo, anche se la sua alta mortalità non ne fa un buon candidato: non avrebbe la possibilità di diffondersi molto.

Come detto, non esistono cure efficaci, ma la ricerca è attiva per trovare un vaccino che attualmente è a buon punto e potrebbe vedere la luce a breve, tanto che un primo vaccino sperimentale è stato usato nel 2016 in Guinea.

Giuliano Parpaglioni

Bibliografia

Fonti:https://www.who.int/ebola/situation-reports/drc-2018/en/

https://www.who.int/csr/don/9-august-2018-ebola-drc/en/

https://www.who.int/news-room/detail/17-07-2019-ebola-outbreak-in-the-democratic-republic-of-the-congo-declared-a-public-health-emergency-of-international-concern

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1521661616305368?via%3Dihub

https://www.who.int/en/news-room/feature-stories/detail/who-coordinating-vaccination-of-contacts-to-contain-ebola-flare-up-in-guinea